CROTONE - Serve un lucchetto, ma di quelli grossi, perché Cordaz non può fare sempre i miracoli. Se nell’ultima di campionato contro l’Atalanta il passivo non è stato più largo il merito è anche suo che con quattro interventi prodigiosi ha tenuto il Crotone in partita. Serve un lucchetto, ma di quelli grossi, formato trasferta perché le partite giocate lontano dall’Ezio Scida per il Crotone sono state difficili e con un denominatore comune: il numero quattro, anche se si tratta di partite molto diverse fra loro. Quattro gol il Crotone li ha subiti nella prima trasferta sul campo del Genoa (4-1), altri quattro sul campo del Sassuolo (4-1) e quatto infine sul campo del Cagliari (4-2) e domenica pomeriggio alle ore 15 il Crotone giocherà nuovamente in trasferta, sul campo del Torino che ha trovato la prima vittoria in campionato e non si vuole fermare.
Un elemento positivo in queste tre sonore sconfitte c’è: il Crotone ha sempre segnato almeno un gol e questo è un buon punto di partenza. Delle tre trasferte, se si esclude quella di Genova, probabilmente la peggiore prestazione dell’anno, nelle altre il Crotone non ha sfigurato ed è rimasto in partita salvo poi concedere un po' troppo e vanificare tutto. Resta però il fatto che la squadra subisce tanti gol, non è mai riuscita a mantenere la porta inviolata, il dato dice diciassette in sei partite, dodici dei quali in trasferta. Che fare dunque? Questo è sicuramente il chiodo fisso piantato nella testa del tecnico Giovanni Stroppa che però non dispera. Lo ha sempre detto: una volta migliorati gli automatismi e alzato il livello di attenzione e concentrazione le cose dovrebbero andare meglio
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