CAGLIARI - La squadra ha fallito l’obiettivo di invertire la tendenza e una buona fetta delle responsabilità devono cadere inevitabilmente sui giocatori più rappresentativi di un Cagliari, tradito dai suoi senatori. Il club e il tecnico si aspettava un contributo differente dai suoi top player che, invece, hanno deluso le aspettative, non riuscendo a guidare l’assalto alla salvezza.
Attese tradite
Lecito, infatti, che i vari Nainggolan, Godin, Nandez, Rugani, Simeone, Pavoletti e anche Joao Pedro, dovessero dare quella scossa che non c’è stata o almeno è stata troppo debole per avere l’efficacia sufficiente a invertire la tendenza. Leonardo Semplici, anche lui non esente da colpe e sbavature, ci ha provato e sembrava inizialmente essere riuscito a tenere la barra a dritta per evitare che la nave rossoblù naufragasse. E invece, dopo le due vittorie in rapida successione ottenute contro Crotone e Bologna e il pareggio ottenuto in casa della Sampdoria, sono arrivati i tre ko consecutivi, due dei quali molto pesanti. Se, infatti, perdere contro la Juventus ci poteva pure stare considerata la diversità dei valori in campo, i tifosi si aspettavano ben altra reazione contro lo Spezia prima e in casa contro il Verona subito dopo la sosta. E invece la squadra isolana ha mostrato tutta la sua fragilità caratteriale, tecnica e tattica, non riuscendo ad andare oltre ai due gol messi a segno nelle ultime tre giornate (uno contro la Juventus e uno a La Spezia) e subendo ben sette reti. Un andamento non certo entusiasmante che ha avuto ripercussioni molto pesanti sulla classifica che ormai si è fatta disperata. Sarebbe servito ben altro atteggiamento e un approccio, soprattutto nelle ultime due apparizioni, ben differente rispetto a quello che i rossoblù hanno avuto nei centottanta minuti [...]
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