Chiissà perché ogni volta che parlo di Orsolini con amici, colleghi e conoscenti vedo sui loro volti un sorrisino di amabile compatimento. Sicuramente malpensano: oh, lui qui si dà tante arie, ha visto Pelé e Maradona, Bulgarelli e Pascutti e poi si diverte con Orsolini. Sì, mi diverto con Orsolini.
Un anno fa, presenti le maggiori autorità calcistiche, gli abbiamo dato il prestigioso premio Prisco e ho capito che nella pur autorevole giuria qualcuno lo aveva votato quasi per farmi un piacere. In fondo dell’Orso sono state premiate - secondo regola - lealtà, correttezza e simpatia sportiva. Tutte virtù in lui presenti. Chi può negarlo? Non lo vedete quando sulle punizioni si piazza come Cristiano il Tartaruga e i tifosi lo chiamano Orsonaldo? Quando nei dopogol gioisce che sembra un incrocio fra Tardelli e Pablito? E come non essere solidali con l’Orso se all’improvviso ha partorito un gol settimino lui che porta il 7 e ieri ha segnato il settantesimo gol? Già, il Bologna non vinceva al Dall’Ara da sette mesi. E lui, soprattutto lui, si intristiva mentre tutti dicevano eh sì, va male, ma cosa volete mancano El Azzouzi, Cambiaghi, Erlic, Aebischer, Lykogiannis - come se l’Orso non contasse una minchia. E l’applauso fragoroso al rientrante Ferguson? È l’82’, i tifosi esultano: il gol lo fa lui, sì, sì. E il gol lo fa l’Orso, dopo tre minuti. L’Orso che non ti meriti, popolo rossoblù che grondi retorica e ti sei perso il filo sapiente del gioco che apparteneva a questo Stadio detto anche l’Università del calcio. Viva viva Orsolini, il campione e l’uomo. Cantiamo in coro “Orso solitario ascolta, son tornato per vederti al gol…”.
Cerco di ridere, di ingoiare l’invettiva sospesa all’85’, al gol della vittoria che finalmente fa abbandonare quell’undicesimo posto ch’era la pena anche di Sinisa quando sembrava che Saputo ne fosse invece soddisfatto. E io dicevo possibile che sia venuto dal Canada per godersi questa tristezza? E adesso può il gol dell’Orso far dimenticare il Bologna degli ottanta minuti precedenti quando un gol (fasullo) l’aveva realizzato solo l’onesto Lecce?
Dispiacerò a qualcuno ma mi sento preso in giro dopo una stagione gloriosa che ci ha riportato in Champions per esser lasciati in un amen in braghe di tela. Ho detto mille volte bravi, ai giocatori, a Motta, a Saputo, a Sartori che mi ha fatto venire in mente cosa dicevano di Moggi (e lui s’inveleniva): è più bravo a vendere che a comprare; e io che ribattevo menane vanto, Luciano, perché con i soldi degli Agnelli son bravi tutti, si possono comprare i Platini, i Baggio, i Rossi (e anche i Ronaldo…) ma bisogna saper vendere senza smobilitare; Zirkzee, Calafiori, Dominguez e il… mio Saelemaekers ero buono a venderli anch’io.
Adesso il Bologna è ottavo. Tutti contenti. La retorica trionfalistica del passato è ancora lì. Inni e canti scegliete fedeli, ma solo se al tempio Dall’Ara vi cantano la messa giusta. E Italiano? Mangi pure il panettone, in fondo il suo peccato è solo quello di avere accettato la guida di una squadra smobilitata. Ma si svegli, si svegli…