Zirkzee, come solo Baggio a Bologna

Leggi il commento sul giocatore del momento che ha deciso la partita contro la Lazio di Sarri
Zirkzee, come solo Baggio a Bologna© LAPRESSE
Italo Cucci
3 min

Pomeriggio fulgente e carezzevole per un bel po’ mancavano solo fava e pecorino. Una ripresa lenta con quell’1-1 che pareva accolto con complicità, secondo vetusta abitudine di laziali e bolognesi, protagonisti di indimenticabili volemose bene in tempi di antichi scudetti. Poi è arrivato lui, Joshua Zirkzee, al 79’, e la storia è cambiata. Dall’Olimpico a Cinecittà, l’apparizione di un divo che tocca una palla filtrante per Kristiansen che la restituisce centrale, volante, e Zirk l’aspettava per fulminare Provedel. Roba da Baggio Divino - comunica Zazzi - ma c’è quel po’ di fisico in più, 1.93, quella chioma selvaggia, alla Gerald Butler, una pagina di calcio gladiatorio anche se il guerriero di Schiedam ha felici movenze di danzatore.  

Zirkzee protagonista di Lazio-Bologna 

La partita? Sì, s’è giocata, ma lasciatemi cantare il protagonista, il campione risolutore, come usava una volta quando il deus ex machina firmava l’evento con una apparizione decisiva. E insieme un’addolorata riflessione: ogni volta che Zirk fa l’impresa, ecco i mercanti agitarsi, sì, perché il Bologna come farà a tenerselo, il tesoro? Sono già in fila il Milan, la Juve, la Roma, il Chelsea, lo United, il Barça… Saputo sa cosa deve fare se vuol passare alla storia. Tener duro. Voglio dirglielo che da mezzo secolo tenevo su lo spirito rossoblù raccontando le fiabe del mio tempo, tutte intorno a quello scudetto del ’64; e finalmente godo, insieme ai miei contemporanei, un inedito Bologna di rara bellezza. L’impresa è stata nobilitata da Mastro Sarri quando nel primo tempo ha dato lezione di calcio e il giovin prof Motta l’ha subìta senza disperarsene. Ancora riflettevo sul 4-3-3 dell’uno e il 4-1-4-1 dell’altro senza emozionarmi: è la partita che meno m’ispira, come il possesso palla. E il Bologna sembrava meno deciso e combattivo. Bene quel gol di Isaksen imbeccato da Immobile al 18’; rara la sciagurata mossa di Provedel punito dall’entusiasta (e entusiasmante) El Azzouzi al 39’.  Poi Zirk ha tolto importanza anche a Orsolini e Immobile, panchinati (anche se ho dubbi sull’uscita frettolosa di Ciro al 65’, mentre Orso è rimasto altri venti minuti ) quando il Bologna aveva già preso il pallone e il sopravvento.  


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