Bologna, Motta e Saputo: non solo feeling

Le sfide dei rossoblù, tra la partita contro il Verona e il progetto da sviluppare
Giorgio Burreddu
4 min

BOLOGNA - Oltre gli obiettivi, i numeri, i soldi, le ambizioni, le strategia, cos’è che renderebbe Thiago Motta felice di rinnovare? Lui non ci pensa, ha già la risposta pronta. «Guarda la mia faccia, io sono già felice. Ma con il presidente del rinnovo stiamo parlando, procediamo coi tempi giusti. Oggi l’importante è rimanere focalizzati sul Verona». Tra il tecnico rossoblù e Joey Saputo ormai il dialogo è costante. La presenza del presidente in città (sarà in tribuna a Verona) ha intensificato i rapporti. Ma tanti sono i dettagli da sistemare per un prolungamento di uno o due anni. E Motta non è uno che si distrae. La faccia, quella di Motta, però è cambiata davvero. Mesi fa era tesa, quasi preoccupata. Poi l’accelerata di mercato ha cambiato tutto, anche il suo stato d’animo. Un voto alla sua annata stratosferica, però, Motta mica lo concede. «Ma no, lo lascio dire a voi. Però non sono soddisfatto perché voglio sempre di più: quello che abbiamo fatto in passato ora non significa niente, continuiamo a lavorare a testa bassa per fare meglio».

Ambizione

Fare meglio, per ora, significa battere il Verona in trasferta. Un progetto che Thiago ha studiato nei dettagli allenamento dopo allenamento. «Mi aspetto il Bologna di sempre - dice ancora Motta -, una squadra che sappia bene cosa fare in campo e che porti avanti le sue idee dall’inizio alla fine. Per ottenere un risultato positivo dovremo offrire una buona prestazione». Ormai a Casteldebole sono rientrati tutti, i nazionali si sono allenati con il gruppo e da ormai un paio di giorni il gruppo è al completo. «I ragazzi hanno lavorato bene, anche chi è stato in Nazionale, abbiamo in squadra dei grandi professionisti che sanno come approcciare una partita importante». Ormai lo sanno tutti: il Bologna è una squadra ambiziosa. E quasi quasi quella chiarezza interna ed esterna che Motta aveva chiesto non è nemmeno più necessaria. Perché non appena si parla di obiettivi si rientra nel solco del non-detto. «Eravamo ambiziosi anche prima di questo mercato, qui l’ambizione non è mai mancata. E ci sarà ancora in futuro». Oppure: «Guardiamo al presente e lavoriamo per fare del nostro meglio. Dobbiamo sfidare noi stessi, tutto parte da lì, poi i conti li faremo alla fine».

Competitività

L’ambizione è un requisito base nella gestione Motta: senza quella è meglio se a Bologna non ci vieni. I nuovi arrivati hanno portato ancora più competitività. E si vede nel calcio di Zirkzee, che è migliorato rispetto a un anno fa. «Joshua lo vedo molto bene, cresce giorno dopo giorno. È merito suo. È un giocatore straordinario e lo sta dimostrando non solo in partita». Zirkzee, ma anche Orsolini. Dopo la partita in Nazionale, Orso è tornato carico. « - aggiunge ancora Motta -, Riccardo l’ho visto bene, molto felice: difendere la maglia del proprio Paese è importante per tutti e quello compiuto da Orsolini è un passo importante». Lucumi c’è anche se è arrivato per ultimo dalla Colombia, Freuler è pronto («Ottimo giocatore, ci darà una mano»), Saelemaekers resta l’unico ai box. «A me piace avere una rosa non troppo lunga in cui tutti riescano ad esprimere le proprie qualità». E aggiunge: «La squadra nel complesso stia facendo un buon lavoro, poi vedremo quale sarà la velocità con cui via via si migliorerà». Motta ha poi lanciato un messaggio a Marco Verratti, ex compagno al Psg. «Magari prima del Qatar poteva fare un passaggio anche da noi a Bologna». Una battuta. Un Motta inedito.


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