Nikola Moro resta al Bologna, questo è certo, anche se non può essere ancora ufficiale. Finalmente la Fifa si è pronunciata sulla posizione dei calciatori il cui cartellino appartiene a società russe ma che attualmente giocano con la formula del prestito in altri club in Europa, e in pratica è emerso ciò che desideravano fortemente sia il governo rossoblù e Thiago Motta che lo stesso centrocampista croato. In pratica, la Fifa ha stabilito che il calciatore in questione (in questo caso Moro, appunto) inviando una semplice comunicazione scritta al proprio club (in questo caso la Dinamo Mosca) e informandolo di voler usufruire della normativa Fifa è come se rinnovasse automaticamente il proprio prestito, senza dover fare altri passi e senza che le due società debbano fare niente in questo senso. Ecco il motivo per il quale il Bologna e Moro possono fare già festa. Ma qui viene il bello, e questa è un’altra notizia proprio delle ultime ore: l’amministratore delegato rossoblù Claudio Fenucci, il responsabile dell’area tecnica Giovanni Sartori e il direttore sportivo Marco Di Vaio sono entrati nell’ordine di idee di non percorrere almeno per il momento questa strada, ma attraverso il procuratore del calciatore croato Mamic di fare tutto il possibile per trovare la quadratura del cerchio con la Dinamo Mosca, volendo riscattare Moro fin da questo giugno.
Moro e il futuro: resta a titolo definitivo?
Ci spieghiamo meglio: credendo nelle potenzialità tecniche del ragazzo croato, e avendolo apprezzato molto anche come persona, il Bologna ha deciso di sedersi attorno a un tavolo con il procuratore di Moro, al quale ha dato il mandato di trovare un accordo con la Dinamo Mosca per il riscatto del calciatore. Come sapete, nell’estate passata la società russa aveva preteso sugli otto milioni di euro come cifra del riscatto, ma alla luce di quanto stabilito dalla Fifa ora sarebbe disposta a rivisitare questi numeri. E questa rappresenta da mesi anche la volontà del Bologna, pronto da una parte a rilevare il cartellino del calciatore croato ma da un’altra assolutamente orientato caso mai a voler rinegoziare la cifra, ritenendola troppo alta. Da qui, e per certi versi anche da questa unità di intenti che di colpo è emersa, Mamic (che è ritenuto un’autentica potenza del calcio croato, e... non solo croato) sta dialogando in queste ore sia con i dirigenti del Bologna che con quelli della Dinamo Mosca, convinto com’è di poter mettere d’accordo anche entro tempi relativamente brevi le due società. Magari su numeri dimezzati, diciamo dai tre ai quatro milioni di euro, anche se sotto questo profilo a oggi nessuno si fa sfuggire un solo sussurro.
Bologna, ecco perchè Saputo è in arrivo
Domanda: cosa succederebbe nel caso in cui Mamic alla fine della fiera non dovesse riuscire a far trovare l’intesa a Bologna e Dinamo Mosca? A quel punto ecco che Moro percorrerebbe la via della rinnovata normativa Fifa, ma per il momento il governo rossoblù confida (e non lo nasconde) di chiuderlo una volta per tutte a titolo definitivo. E il motivo è facile da capire: per i capi del Bologna questa è un’opportunità assolutamente da cavalcare in questa sessione estiva del mercato, essendosi resi conto come anche dall’altra parte della barricata ci sia almeno a parole la stessa volontà. Intanto tra oggi e domani è previsto il ritorno a Casteldebole del presidente rossoblù Joey Saputo, che a meno di cambiamenti di programma dovrebbe restare a Bologna fino al giorno successivo dell’ultima partita di campionato a Lecce, che per il momento non ha né una data né un orario.