BOLOGNA - Su Arthur Theate si sono accesi i riflettori, al di qua e al di là delle Alpi: Milan, Premier, Liga, ma al momento il Bologna lo ha blindato ritenendo, da una parte, di puntare sul ragazzo per la propria difesa del futuro prossimo. E, relativamente invece al futuro più lontano, ritenendo di avere in rosa un giocatore il cui valore è destinato a crescere sempre di più. Considerati questi due fattori è chiaro che la domanda sia: perché privarsene adesso? E poi club e giocatore possono ora lavorare di concerto per un obiettivo che fa gola ad entrambi. Se Theate infatti in una big potrebbe restare in panchina, al Bologna ha la possibilità di guadagnarsi, da titolare, una convocazione al prossimo mondiale: vista la vetrina di lusso, l'occasione non può non stuzzicare anche il Bologna alla luce del discorso di un valore economoci destinato a crescere. Del resto con due cessioni "illustri" (Hickey e Svanberg) non c'è nemmeno la necessità di lavorare a una terza. Certo, col mercato mai dire mai, ma l'idea di vedere il salto di qualità con la maglia del Bologna alletta troppo i rossoblù.