BOLOGNA- Così lo voleva Mihajlovic, il Marko Arnautovic che ha incantato e consentito di nuovo al Bologna di battere la Sampdoria è proprio come se lo immaginava Sinisa quando poco più di un anno fa Walter Sabatini gli chiese se l’attaccante austriaco potesse essere l’uomo giusto per la sua squadra. Detto che l’Arnautovic di lunedi, con quella voglia e quella fame che aveva addosso, potrebbe giocare senza alcun problema anche nelle squadre che fanno le coppe europee, vi ricordiamo per rendere bene l'idea quello che ha sempre sottolineato Sinisa sul conto dell’austriaco. "Per Marko volere è anche potere. Dentro il campo Arnautovic può fare tutto, basta che lo voglia". Contro la Sampdoria lo ha voluto fortemente, come lo aveva voluto anche una settimana prima a San Siro contro il Milan. Non c’è niente da dire e da fare, quando Arnautovic ha questi concetti nella testa per chi ci deve giocare contro diventa dura come scalare il Mortirolo.
Un po' nove e un po' dieci
Rivisitiamo tutto il bendiddio che l’attaccante austriaco ha regalato al Bologna contro la Sampdoria. Al di là dei due gol che ha segnato, Arnautovic ha spostato la partita dalla parte della sua squadra con la sua infinita qualità: tocchi di prima, smarcamenti, l’assist meraviglioso di controbalzo che ha consentito a Sansone di presentarsi solo davanti ad Audero, la velocità con la quale si è girato prima di colpire la traversa con il piede sinistro davvero da grande attaccante, infine la forza fisica con la quale ha saltato chiunque tentasse di fermarlo. Insomma, non esageriamo se consideriamo l’Arnautovic di lunedì passato un attaccante fuori categoria per le squadre dello spessore del Bologna, perché vede il calcio prima degli altri, perché tutte le volte che tocca il pallone rischia di essere una sentenza per gli avversari, perché il Marko che ha steso la Samp sa unire l’utile e il concreto al dilettevole, essendo capace di fare sia il numero 10 che il numero 9, e anche da area di rigore, a seconda delle necessità della squadra. Come d’altra parte pretende da lui lo stesso Sinisa.
Come fratelli
Inutile nascondere come il comportamento e l’atteggiamento di Arnautovic siano a oggi figli dello straordinario rapporto che l’attaccante austriaco ha con Mihajlovic. Poi in fondo ciò che Arna ha messo in piazza alla fine di Bologna-Sampdoria è un pensiero estremamente carico di significati, «per me Sinisa è come un fratello, un papà, parliamo molto e mi dà energie». E credeteci, non è una frase di comodo, perché Arnautovic dice veramente quello che pensa sul conto di Mihajlovic. C’è di più: se ha messo il Bologna davanti a tutto e a tutti, l’austriaco lo ha fatto anche per lo stesso Sinisa, che da subito gli ha parlato con estrema chiarezza. Un particolare che Marko ha apprezzato notevolmente, avendo bisogno più di un fratello che di un allenatore come guida in questo suo ritorno in Italia dopo una decina di anni.