BOLOGNA - Piaccia o non piaccia, il Bologna ha di nuovo evidenziato sabato notte a San Siro contro l’Inter che a Sinisa Mihajlovic mancano un difensore di struttura e una prima punta. Sempre ammesso che Takehiro Tomiyasu continui a essere impiegato come difensore centrale. Perché se da una parte è vero che il rendimento del giapponese da centrale non è assolutamente costruttivo come lo era da esterno, da un’altra è anche vero che nel caso in cui fosse riportato sul lato destro a quel punto di difensori ne mancherebbero addirittura due. E il motivo è semplice: considerato che né Stefano Denswil nè Nehuen Paz sono proponibili, resterebbero solo Danilo Larangeira (che nelle intenzioni di inizio stagione di Sinisa avrebbe dovuto essere l’uomo di esperienza e di mestiere da impiegare in caso di necessità) e Gary Medel, al quale non puoi chiedere di aggiungersi chili e centimetri per poter marcare attaccanti di grande struttura come Lukaku, Ibrahimovic, Osimhen, Dzeko, Pavoletti, Morata, Rebic, Okaka, Simy, Belotti. Ecco perché dopo due anni che Miha lo chiede sarebbe importante che il Bologna risolvesse il problema tecnico. La Lazio, per esempio potrebbe cedere Denis Vavro, nazionale slovacco del ‘96: potrebbe interessare a Sinisa?
Piaccia o non piaccia, il discorso che abbiamo fatto per Danilo valeva a fine campionato passato anche per Rodrigo Palacio, ma poi gli scenari sono cambiati, tanto che sia Danilo che lo stesso Palacio hanno continuato a essere fondamentali per Mihajlovic. Non è finita: la speranza è che nessuno dei due accusi anche solo un raffreddore, altrimenti sarebbero guai serissimi. Anche per l’attaccante facciamo un nome: la Fiorentina cederà Patrick Cutrone a gennaio. Bene, l’ex milanista ha caratteristiche tecniche molto diverse, quasi opposte, rispetto a quelle di Palacio ma è un uomo che sa vivere in area di rigore. Se lo potrebbe far andare bene ugualmente ora Sinisa, dopo non averlo preso in considerazione nel gennaio passato? Qualche dubbio lo abbiamo.