BOLOGNA - Le assenze pesano, inevitabilmente, ma quanto l’organico del Bologna fosse corto non lo avevano capito solo quelli che per un motivo o per un altro hanno deciso da tempo di vivere con le bende sugli occhi. E la mossa (della disperazione, lo sottolineiamo) di Sinisa Mihajlovic di impiegare a un quarto d’ora dalla fine della partita contro il Napoli Emanuel Vignato come esterno di centrocampo è la chiave di lettura delle difficoltà con le quali deve confrontarsi tutti i giorni l’uomo al quale la società si è affidata con la speranza di poter vivere più serenamente possibile. Fuori Denswil, difesa a tre, Vignato a sinistra appunto, Orsolini esterno di centrocampo a destra, poi Soriano e Svanberg che sono due centrocampisti di attacco più Barrow e Palacio, una scelta tanto forzata quanto esagerata da parte di Sinisa che poteva diventare il colpo del Grande Mago solo se Orsolini avesse segnato quel gol che era più facile fare che sbagliare.
E non è finita qua, perché questi due cambi di Miha hanno fatto girare la partita più di quanto l’avessero fatta girare le sostituzioni di Gattuso, con Politano al posto di Lozano, Zielinski al posto di Mertens, Petagna per Osimhen ed Elmas per Insigne. Della serie: Sinisa può ringraziare il governo rossoblù di avergli allungato di un altro anno il contratto, fino al 2023, ma se gli avessero comprato in estate magari anche un paio di giocatori (o se almeno non gli avessero venduto Bani) di sicuro avrebbe potuto fare ancora più festa.
Valutazioni sbagliate
Le assenze pesano, certo, ma andate a vedere quanto è lungo l’organico del Verona, nonostante Juric non voglia parlare di quello che è stato fatto sul mercato, o anche quello dello Spezia, «volutamente abbiamo percorso questa strada proprio per l’annata particolare, tra il pericolo degli infortuni e il Covid», il pensiero dettato in questi giorni dai dirigenti liguri. Tornando al Verona, a Milano contro il Milan gli mancavano 8 giocatori, di cui 7 potenziali titolari, eppure in panchina Juric aveva 6 uomini sui quali poter contare per i cinque potenziali cambi (si è fermato a quattro). E qui non si tratta di vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, basta andare a visitare i tabellini per rendersene conto. E’ chiaro che a questo punto serve a poco recriminare per quello che avrebbe dovuto essere e non è stato, ormai prima della riapertura del mercato di gennaio gli errori e le valutazioni sbagliate che sono state fatte dal Bologna non possono essere rimediate, ma c’è da sperare che Walter Sabatini e Riccardo Bigon stiano già lavorando sul tema e al tempo stesso che Claudio Fenucci informi Joey Saputo che [...]
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