BOLOGNA - La dura vita dei numeri uno. E’ quella di chi è sempre l'ultimo baluardo e ogni piccola sbavatura può spesso essere determinante. Se per l'errore sotto porta di un attaccante si trovano delle attenuanti, ai portieri spesso si imputano anche colpe non sempre loro. Nello stesso momento se è vero che c'è ancora una stagione da cercare di portare a termine, sono in molti a guardare già a quella successiva come rilancio di tutto il mondo sportivo. E per un Bologna che ha dimostrato di poter rimanere ai piedi dell'Europa, serve una spinta in più per centrare un obiettivo lontano oramai da vent'anni. Dzemaili qualche giorno fa, da queste colonne, ha suggerito un attaccante da venti reti, ma è chiaro che tutti i successi partono dalla difesa. E nel Bologna ci sono due giocatori che tra pochi mesi andranno in scadenza, Angelo Da Costa, che a novembre compirà 37 anni e Danilo che il 10 maggio festeggerà 36 primavere. Ma colui sul quale la società conta per una crescita che a 28 anni può continuare è Lukasz Skorupski. Il portiere polacco sta vivendo un girone di ritorno decisamente migliore di quello di andata e ha approfittato dei migliori risultati della squadra per crescere.
In questa stagione il portiere polacco, che compirà 29 anni il 5 maggio, ha mancato a causa dell'influenza, solo il match al Dall'Ara con l'Udinese. Per il resto 25 presenze e 2.250 minuti giocati. Per lui sono tre le presenze nella nazionale maggiore polacca, dopo aver militato anche nell'under 20 e 21. Se una delle sue caratteristiche migliori è sicuramente la reattività, con parate quasi miracolose nelle conclusioni da vicino, gli si imputa qualche indecisione in fase di uscita, un particolare, comunque, che lo accomuna a molti suoi colleghi. Il suo carattere schivo lo porta a concentrarsi molto sul suo lavoro e questo è molto apprezzato dal preparatore rossoblù Bucci, mentre è molto diverso da Da Costa per quanto riguarda la partecipazione all'azione. Se il brasiliano urla e si fa sentire dai compagni, Skorupski è spesso molto più attento a quello che è il suo compito, piuttosto che occuparsi degli altri. Un rapporto, quello tra i due portieri rossoblù, di fiducia e stima reciproca che si è consolidato nel tempo e che può aiutare loro nella quotidianità, ma pure i giovani del vivaio a capire che si può essere antagonisti (ossia cercare entrambi di convincere l'allenatore a essere mandati in campo la domenica), pur collaborando con senso di responsabilità e professionalità. Qualcuno si è anche chiesto se Skorupski sia il portiere adatto per un Bologna che vuole puntare all'Europa. Lo deciderà la società, anche se è chiaro che non è questo il ruolo dal quale partire per fare cambiamenti.