Ci sono allenatori che più di altri sono entrati nel cuore dei bolognesi per non uscirne più. Dal dopoguerra a oggi, Carniglia, Viani, Bernardini, Pesaola, Radice, Maifredi, Ulivieri. E Mihajlovic che giovedì ne compie 51.
Il suo cinquantesimo anno è stato per più di un motivo potente e indimenticabile, e penso che non siano necessari approfondimenti particolari. Sinisa ci ha avvolti nel suo dramma e coinvolti nella sua battaglia affrontata con la forza, le comprensibili angosce e la risolutezza dell’uomo che non sa accettare la resa senza la lotta. Ci è entrato subito dentro, Sini, ci ha turbati, stupiti, infine incoraggiati.
Con questo numero speciale si vuole celebrare l'allenatore. Sinisa ha cambiato prima la testa e poi l'anima del Bologna. L’ha preso che sapeva soltanto difendersi, scomposto e incapace di superare l’ottantesimo metro del campo, più vicino alla retrocessione che alla salvezza, e gli ha imposto un nuovo modo di pensare e giocare. Da gennaio 2019 assistiamo a piccoli e grandi miracoli calcistici realizzati da un gruppo che come la sua guida non ha (più) paura e insegue la vittoria andando sempre oltre i propri limiti.
Impressionante è la sua incidenza su atteggiamento e risultati del Bologna. I giocatori ne avvertono la presenza in panchina e ne assecondano gli obiettivi. Auguri, Sini, e grazie!