BENEVENTO - Proprio non servivano un pezzo di carta e una firma per dire che l'avventura continua. Christian Maggio l'aveva spiegato fino alla noia: «Dobbiamo solo trovare il momento. Ma non ci saranno problemi perchè io e il Benevento proseguiamo insieme questo viaggio intrapreso». In realtà, da buon veneto, anche questa è stata una decisione ponderata, nulla di avventato. La Serie A è stata sempre il suo pensiero fisso, ma non avrebbe avuto senso arrivarci giusto per esporla nella bacheca come l'ultimo dei trofei raggiunti. In A, insomma, per essere ancora protagonista, nonostante la carta d'identità.
Le prove generali
Si è testato a lungo nel dopo lockdown, ha chiesto lumi al suo fisico, ha voluto capire se potesse essere ancora all'altezza anche in un campionato così competitivo. Le risposte sono arrivate prima agli osservatori, poi a lui: dieci partite su dieci, prestazioni sopra le media, muscoli sempre tirati a lucido. Pippo Inzaghi ha allargato le braccia: «Avrei voluto dargli qualche turno di riposo, perchè il finale di stagione è stato veramente tremendo. Ma lui, dopo aver giocato a tutta una partita, arrivava agli allenamenti e tirava il gruppo con la stessa intensità di sempre. Non sono proprio riuscito a lasciarlo fuori».
Un altro anno
E così mentre Foggia cerca disperatamente qualche under che possa rimpolpare l'organico, la società rinnova il contratto per un altro anno a Christian Maggio e Ghigo Gori, 38 anni il primo, 40 il secondo. Non c'è nulla di paradossale, solo la certezza che [...]
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