Si chiude una porta, si apre un barattolo di Nutella per riprendersi almeno un po’. A Torino le porte chiuse a prescindere sono state addirittura due, e allora vai di nocciole e olio di palma. Lo spettacolo e le conclusioni sono mancate soprattutto perché sono mancati i protagonisti annunciati. Hanno fatto il minimo sindacale - e anche qualcosa di meno - Lukaku, Vlahovic, Kvara e Nico. Appena sopra la sufficienza Olivera, troppo trattenuto, Di Lorenzo e “Chubby” McKennie (con una spalla fasciata e scarsa mobilità del braccio sinistro). I migliori, Bremer, Locatelli, Cambiaso, Lobotka, Anguissa, McTominay, in particolare nel primo tempo, e Koopmeiners, un’ora largo a sinistra per provare a scombinare i piani di Conte e permettere a Yildiz di accentrarsi. Il giocatorino (leggi gioca a Torino) turco è stato tra i più attivi: ha iniziativa, coraggio, perde ancora troppi palloni, ma cresce e i colpi non gli mancano: è un 10 dirottato sulla fascia, il triste destino dei fantasisti naturali, da Recoba in avanti. Anche Politano e Savona non hanno fatto male, anzi: il ragazzo gioca semplice e sa stare in campo. Dubito invece che Danilo sappia restare a lungo in panchina.
I portieri, come detto, sono stati a guardare: solo Di Gregorio ha fatto una bella parata su un tiro da fermo di Politano. I più in partita, naturalmente, Motta e Conte. Il primo ha tenuto a riposo un pacco di milioni (Douglas, where are you?), puntato sul palleggio e tutto sommato la porta di Di Gregorio è rimasta vergine per la quinta partita di fila in campionato, ma sono già sei i punti persi. Dal canto suo, nella sfida più impegnativa fin qui giocata, Conte ha cambiato il Napoli presentando la linea difensiva a quattro per alzare il livello con McTominay. Nella parte finale, mentre Motta (che aveva tolto Vlahovic dopo un tempo per Weah) inseriva Thuram, ha cambiato il terzetto d’attacco puntando sulla vivacità di Neres. Mi sono dilungato sui giudizi dei singoli perché - si dev’essere capito - mi sono divertito poco: lo spettacolo è rimandato, la tattica e i ritmi lenti hanno prevalso su tutto il resto. Si sono tuttavia intuite le potenzialità delle due squadre. Juve-Napoli è arrivata troppo presto. PS. La Ceo della Roma Lina Souloukou è stata messa sotto tutela. E con lei i due figli. Andrebbero messi sotto tutela certi cervelli (parzialmente assenti) e i social usati in modo delinquenziale. Che schifo.
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