Siamo vincoli e sparpagliati

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Siamo vincoli e sparpagliati© LAPRESSE
Ivan Zazzaroni
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Peppino De Filippo, nel ’66, inventò il personaggio di Gaetano Pappagone e si fece una domanda vagamente shakespeariana: “siamo vincoli o sparpagliati?”. Cinquantotto anni dopo il calcio italiano dà finalmente una risposta: siamo tanto vincoli quanto sparpagliati.
Dicono infatti che il responsabile dei calendari della Lega Andrea Butti (lo ricordo all’Inter del Triplete, primo collaboratore e confidente di Mourinho) avrebbe suggerito il ricorso all’intelligenza artificiale di ultima generazione per la compilazione del calendario 24/25: nessuna intelligenza naturale - nemmeno la sua - è in grado di rispettare gli oltre 400 vincoli posti dalle 20 di A. Anzi, diciannove: la Lazio di Lotito non interviene mai in via preventiva (secondo i più maliziosi, è l’unico momento dell’anno in cui il Senatore non cerca di indirizzare la vita del calcio italiano).
Tra i vincoli da dribblare, o soltanto trascurare, rientrano le feste e i mercati domenicali che occupano le forze dell’ordine negli orari delle partite, ma anche i tempi per l’adeguamento degli impianti non a norma o completati. L’Atalanta, ad esempio, è destinata a giocare le prime tre fuori casa poiché lo stadio, splendido progetto, necessita degli ultimi lavori. Da parte sua il Como sta dando una sistemata al Sinigaglia: tre di fila fuori. Mentre il Venezia ha l’obbligo di portare la capienza a 12.000: subito due lontano dalla Laguna. Pare che da via Rosellini sia partita addirittura la richiesta di dotare gli stadi di impianti luce in grado di mostrare la partita soprattutto nelle giornate invernali, quando alle 16 non si vede più una mazza. Nel 2024 sembra incredibile, ma è così. Non figurano tra i vincoli le date dei compleanni di mogli e amanti, pur se in passato qualche tentativo in tal senso sembra sia stato fatto.
La presentazione del calendario asimmetrico è uno dei momenti più attesi dai tifosi, in particolare da abbonati e consorti: scoprono quando e come occuperanno non solo i loro weekend ma anche qualche altro giorno della settimana, visto che alcune partite si disputano il venerdì e il lunedì.
La stagione partita il primo luglio rappresenta peraltro un test fondamentale per il futuro dei tornei nazionali: Uefa e Fifa hanno reso impossibile qualsiasi programmazione o soluzione d’emergenza, aumentando il numero delle gare di Champions, conservando la Nations League, e - per parte Infantino - inventando il Mondiale club ogni due anni, contestato da tutte le Leghe europee. Non a caso si parla di una causa da intentare alla Fifa presso la Corte europea il 16 o 17 luglio per “abuso di posizione dominante”. Scusate, non è la stessa accusa mossa all’Uefa dai tanto vituperati superleghisti?


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