Non essendo arabo, non ancora, anche se talvolta mi tocca leggere articoli il cui senso di scrittura (e non solo quello) è sinistroverso, ho il dovere di accontentarmi. Un comportamento suggeritomi indirettamente da Mourinho. Per non deprimere il lettore, a dieci giorni da Empoli-Verona e Frosinone-Napoli, le partite d’apertura del campionato, ho messo in fila - per gradimento personale - i principali acquisti fin qui fatti dalle nostre squadre.
Premetto che non vedo fuoriclasse, ma tanti tentativi e una serie di seconde e terze scelte. Eravamo abituati diversamente: ma non è più tempo di nostalgie e rimpianti, Al-Hilal e Al-Ahli ci hanno portato via anche quelli. Ricordo tuttavia che l’estate scorsa Dybala dalla Juve alla Roma (a zero) fu l’accensione del mercato, insieme al rientro all’Inter di Lukaku (dal Chelsea), accolto con copertine e titoli di sincera e giustificata esaltazione: Il re è tornato.
Quattro i nuovi che mi piacciono di più, due appartengono al Napoli, Natan e Gabri Veiga, e uno alla Fiorentina, Beltran. Un gradino sopra metto comunque Frattesi: con lui sai quello che hai preso, perdippiù è un ragazzo con la testa a posto e le giuste motivazioni.
N’Dicka della Roma è in grado di sorprendere. Così come Kamada e Isaksen, acquistati dalla Lazio. Quest’ultimo ha tutto per sfondare: piede mancino di ottimo livello, senso del gol, personalità: rientrava anche nella lista di Tare. Il Milan ha fatto incetta di pezzi da 20 (milioni l’uno): Okafor, Reijnders, Musah e Chukwueze possiedono un eccellente potenziale, tre anni fa i primi due furono seguiti con particolare attenzione dall’Atalanta. A Pulisic e Loftus-Cheek la qualità certamente non manca, entrambi hanno però bisogno di rendersi continui: Loftus-Cheek mi piacque particolarmente nella seconda parte della stagione di Sarri al Chelsea, in seguito ha girato a intermittenza. Di Pulisic sono calcisticamente innamorato, è il valore più alto preso da Moncada, purtroppo la scorsa stagione ha patito gli stati confusionali di Tuchel e Potter.
Nel rapporto costo-rendimento Nzola può risultare uno dei più positivi: Italiano lo conosce bene, la sua assenza, nell’ultima stagione allo Spezia, è stata fortemente condizionante al punto da compromettere il campionato.
Sartori del Bologna è pronto a scommettere su Ndoye.
Mi aspetto parecchio anche da Cajuste, fisico imponente, bravo nelle due fasi. E sono curioso di vedere Cuadrado nell’Inter e Weah junior, il suo sostituto alla Juve: già visto a tutta fascia.
Due righe a parte le merita El Bilal Touré dell’Atalanta: prima dell’infortunio aveva fatto cose strepitose, sotto il valorizzatore Gasperini può tornare ai livelli originari.
In situazioni come questa continuo a chiedermi come mai i nostri club non tentino qualcosa di diverso, di totalmente italiano: l’ultima Juve, quella demolita dalla giustizia sportiva e da un mercato sbagliato, ha sottolineato l’incidenza delle motivazioni sulle prestazioni. Sbaglio o Fagioli, Miretti, Soulé e Iling-Junior hanno fatto più di Pogba, Di Maria e Paredes, i grandi appagati o usurati?