Poco più di tre settimane all’inizio del campionato, ma Juventus-Milan all’alba di venerdì accende già un po’ di passione. Sono i due club storici più rinnovati d’Europa, la Juve non ha più un Agnelli al comando, il Milan non ha più Maldini a gestire. Vanno incontro a un futuro nuovo, per certi versi sconosciuto, oggi quello della Juve sembra un po’ più confuso, mentre il Milan sta già scoprendo il suo. Il primo tempo contro il Real Madrid, prima della doppietta di Valverde e del guizzo di Vinicius (su lancio splendido di Modric: che il dio del calcio lo benedica), è stato convincente. Pioli ha cominciato a guardare dentro la squadra e a capirne le possibilità. Esempio: gli arrivi di Loftus-Cheek (191 centimetri e 88 chili) e di Reijnders (185 centimetri e 74 chili) restituiranno anzi, aumenteranno, nel centrocampo del Milan la fisicità che era stata smarrita nella stagione scorsa dopo la partenza di Kessie per Barcellona. Altro esempio: perso Brahim Diaz, rientrato alla casa madre del Real, Pioli ha ritrovato subito l’ispiratore della fase offensiva, l’uomo-assist, il fantasista, ovvero Pulisic, a cui ha aggiunto un talento come Romero dal quale il club si aspetta la crescita definitiva (il gol al Real Madrid è un ottimo indizio). Infine: nella stagione scorsa, anche per il fallimento di Origi, non c’erano alternative a Giroud che a 36 anni ha dovuto giocare sempre o quasi sempre (47 partite), pochi giorni fa è stato acquistato un centravanti di 23 anni molto interessante, Noah Okafor.
Il Milan ha ripreso il passo giusto
E in queste ore arriverà anche Chukwueze. Quindi, più fisico, più genio e più soluzioni. Il Milan dà l’impressione di aver ripreso il passo giusto, seguendo una logica di crescita che promette bene. Della Juve, finora, non si può dire lo stesso. Mentre Pioli ha la scelta in attacco, Allegri non sa ancora come sarà formato il suo reparto. Ci sono Milik e Vlahovic, per ora. Vlahovic più Chiesa: se restano tutt’e due, Max non avrà buttato questi giorni di studio, preparazione e lavoro, ma se ne va via anche uno solo dei due, allora dovrà ripartire da capo, magari con Lukaku che, come giocatore, non ha niente in comune a Vlahovic. Non sa quando e quanto potrà contare su Pogba, un giocatore che, in piena salute, potrebbe riportare in alto la Juventus. L’unico acquisto finora è Weah, 23 anni, 2 gol nell’ultimo campionato di Ligue 1 col Lille. Può essere una bella idea, ma bisogna aspettare prima di parlare di certezza e il duello americano con Pulisic sarà la prima verifica.
Per il resto è la stessa Juve che l’anno scorso è arrivata terza in campionato (penalizzazione esclusa), è uscita subito dalla Champions e in semifinale sia dall’Europa League che dalla Coppa Italia. Sta ancora aspettando di conoscere il suo destino europeo (Conference League, sì o no), potrebbe trasformare l’eventuale squalifica dell’Uefa in un vantaggio in campionato (una partita a settimana), ma non può sbagliare un’altra stagione.
Juve-Milan, perché sarà un'amichevole da seguire
Napoli e Inter, le vere candidate allo scudetto 2023-24, seguiranno con attenzione le evoluzioni di Juventus e Milan. Non sarà certo da un’amichevole americana che capiremo se una delle due può farsi ostacolo per Garcia e Inzaghi, però un po’ di curiosità c’è ed è legittima. E’ la prima partita di peso di questa stagione fra due italiane, due grandi italiane che stanno cercando un rilancio. Il Milan dodici mesi fa era campione d’Italia e quando in Champions ha incontrato il Napoli, che in Serie A ha preso il suo posto, lo ha eliminato. Il riscatto potrebbe iniziare da lì. Il riscatto della Juve, invece, può iniziare solo da se stessa.