UDINE - Un crollo clamoroso e inaspettato per la Roma di Mourinho che perde il primato in classifica ed esce sconfitta per 4-0 contro una cinica e micidiale Udinese, capace di segnare quattro gol in altrettanti tiri in porta. Troppo lenta e stanca la Roma - vittima anche degli errori di Karsdorp e Rui Patricio - che subisce la prima sconfitta stagionale e l’ennesimo infortunio: stavolta è Abraham ad uscire dal campo per un problema alla spalla, proprio come Zaniolo. Solo applausi per l’Udinese di Sottil, protagonista di una partita giocata in modo perfetto e vinta largamente grazie alle reti di Udogie, Samardzic, Pereyra e Lovric.
Udinese-Roma, le scelte degli allenatori
Scelte obbligate di formazione per Mourinho che, in emergenza difensiva, schiera di nuovo dall’inizio Smalling, monitorato in tribuna dal ct inglese Southgate. Cambio sugli esterni con Karsdorp e Spinazzola che tornano titolari dopo il brutto primo tempo di Torino contro la Juve. Nell’Udinese Deulofeu e Success in attacco, Beto in panchina. Udogie e Pereyra gli esterni. Arslan, Walace e Samardzic in mediana.
Primo tempo, che errore di Karsdorp in apertura!
La partita si accende dopo una manciata di secondi: pronti via ed è subito Dybala ad andarsene in velocità e scaricare un diagonale dal limite dell’area fuori di un niente. Sembra un segnale chiaro dell’indirizzo della gara e invece è solo un fuoco di paglia perché la Roma si fa male da sola dopo appena cinque minuti con un clamoroso pasticcio di Karsdorp che regala il vantaggio all’Udinese. L’olandese prova a fare un passaggio di petto a Rui Patricio su un cross di Pereyra ma regala palla a Udogie che infila in rete il vantaggio friulano. L’1-0 a freddo condiziona la prestazione dei giallorossi che non riescono a giocare con la brillantezza mostrata all’inizio. Pellegrini non si accende come nelle giornate migliori e non riesce ad illuminare il gioco sbagliando troppi passaggi e perdendo quasi tutti i contrasti. Abraham pecca in lucidità. L’unico in grado di portare qualche pericolo è Dybala che al 14’ sfiora il pari con una conclusione potente ma centrale su intelligente imbeccata di Spinazzola. L’Udinese non sta a guardare e gioca una partita di grande intensità e attenzione. Gli attaccanti della Roma si muovono poco e per i padroni di casa è un gioco da ragazzi chiudere ogni linea di passaggio. Deulofeu e Success sono una spina costante per la retroguardia della Roma, stranamente più distratta e perforabile rispetto alle ultime uscite.
La Roma crolla nella ripresa
Nella ripresa Mourinho tiene negli spogliatoi Cristante e Karsdorp inserendo Belotti e Celik. Pellegrini scala in mediana con Dybala dietro le due punte. L’inizio romanista è incoraggiante con Celik che si infila subito in area friulana e viene steso da Becao: l’esterno turco chiede un rigore ma l’arbitro Maresca lascia correre. La tensione in campo sale con il passare dei minuti. La Roma prova a costruire qualcosa di interessante ma è l’Udinese a trovare il raddoppio al 56’ con una potente botta dalla distanza di Samardzic che trova la colpevole collaborazione di un Rui Patricio tutt’altro che impeccabile. La Roma avrebbe la possibilità di riaprire subito il match con un colpo di testa di Mancini sugli sviluppi di un angolo che colpisce il palo di Silvestri ma è solo un fuoco di paglia. La squadra giallorossa negli ultimi 25 minuti va in riserva e scompare letteralmente dal campo trasformando il finale di partita in una autentica via crucis. L’Udinese si prende completamente la scena e infila altre due reti di grandissima fattura con Pereyra prima e il neo entrato Lovric poi. A rendere un incubo la serata romanista ci pensa l’infortunio alla spalla di Abraham, simile come dinamica a quello accaduto a Zaniolo. L’inglese prova a restare in campo ma poi deve uscire per far posto a Shomurodov. Mourinho nel finale dà spazio al neo acquisto Camara che perà ovviamente nulla può per arginare lo strapotere di una grande Udinese. La Roma esce annichilita dal campo, leccandosi le ferite per un ko dalle proporzioni inaspettate.