Il Napoli dice addio al primo posto in classifica. Spalletti raccoglie solo un pareggio, il secondo consecutivo, in casa con il Lecce e scende a -2 dalla Roma, che per ora è in vetta da sola davanti all'Inter. Non hanno brillato gli azzurri, non ha funzionato il turn over (sei cambi rispetto alla formazione tipo di questo inizio stagione), non è stata una buona idea il cambio di modulo iniziale (4-2-3-1) e non sono servite nemmeno le correzioni in corsa (ritorno al 4-3-3). Per tutta la partita il Napoli non ha mai trovato fluidità di gioco e trame brillanti, anzi ha sofferto oltre il dovuto un Lecce che al Maradona è sceso in campo per fare la sua partita e ha raccolto un punto d’oro grazie alla magia del giovane Colombo, che si è fatto perdonare dopo un rigore sbagliato. A Spalletti non è bastato il vantaggio iniziale di Elmas, né l’assalto finale con un assetto spregiudicato (Simeone e Osimhen davanti con Lozano e Kvaratskhelia esterni).
Illusione Elmas, magia di Colombo
E’ stata una partita combattuta ma non esaltante, soprattutto perché il Napoli non ha giocato da Napoli. Ha dominato nel possesso palla, ma nel primo tempo ha tirato meno del Lecce (7 tiri contro 8). Il 4-2-3-1 con le novità Raspadori, Ndombele, Ostigard, Politano, Olivera e Elmas non ha dato particolare vivacità, mentre la squadra di Baroni è stata ordinata, non ha commesso sbavature e davanti si è aggrappata a Colombo. L’attaccante scuola Milan ci ha provato con un rasoterra da fuori e poi si è fatto parare un rigore da Meret (fallo di Ndombele su Di Francesco). Spalletti ha tremato, ma poi ha applaudito Elmas che ha trovato il gol del vantaggio dopo una bella iniziativa di Politano. Solo un’illusione, perché Colombo, ancora lui, ha estratto dal cilindro un capolavoro: ha raccolto palla al limite (inspiegabile la mancata pressione di Kim) e ha infilato all’incrocio. Un gol che non ha scosso il Napoli, incapace prima del riposo di reagire: solo un tiro innocuo da fuori di Anguissa.
Il cambio di modulo non serve
All’intervallo Spalletti ha rivoluzionato la squadra: dentro Lobotka e Zielinski per Ndombele e Raspadori e ritorno al 4-3-3. La squadra è cresciuta, ha ritrovato qualche certezza, ma la svolta non c’è stata. Elmas, Ostigard, Politano, Di Lorenzo e più volte Osimhen non hanno trovato il guizzo giusto sotto porta, con un Lecce schiacciato nella sua area e incapace di farsi più vivo in avanti. Nemmeno gli ingressi di Kvaratskhelia, Lozano e Simeone hanno acceso la scintilla, alla fine Baroni ha portato a casa il punto gestendo il pareggio con gli ingressi di Gonzalez, Blin, Ceesay, Strefezza e Listovsky. Una notte amara per il Napoli, sabato con la Lazio e mercoledì con il Liverpool servirà ben altro.
Napoli-Lecce 1-1: tabellino e statistiche