Roma, altalena Viña: l'esterno resta per riscattarsi

Bene nella prima parte, quando ha giocato tantissimo dividendosi con la nazionale, male nella seconda. Stagione dai due volti, ma l’investimento va protetto
Roma, altalena Viña: l'esterno resta per riscattarsi© AS Roma via Getty Images
Giorgio Marota
3 min

ROMA - Matias Viña è arrivato a Roma passando da San Paolo, ad agosto 2021, con tante speranze e con una grande certezza: giocare titolare nella squadra allenata da José Mourinho. Il suo approdo in giallorosso, conseguenza del terribile infortunio all'Europeo di Leonardo Spinazzola, ha rappresentato una di quelle «operazioni di reazione» citate dallo Special One per far capire le difficoltà del mercato della Roma. Viña ha giocato tanto nella prima parte di stagione (19 partite su 23 in campionato con 4 match saltati per infortunio) al punto da compiere un paio di volte il viaggio dall'Uruguay all'Italia, post convocazione della nazionale, sapendo di dover scendere in campo poche ore dopo l'atterraggio; poi, con il passare dei mesi, ha perso il posto. Nel suo ruolo, infatti, il tecnico ha provato sia El Shaarawy che Zalewski - due calciatori che nascono come esterni offensivi - trasformando in particolare l'italo-polacco da giovane in rampa di lancio a certezza assoluta sulla fascia sinistra.

Spazio

Il cambio di modulo, dal 4-2-3-1 al 3-5-2 (con la variante del 3-4-2-1), ha sicuramente agevolato l'utilizzo di calciatori meno abili in fase difensiva e più propensi all'attacco, riducendo sempre di più lo spazio per l'uruguaiano che da fine gennaio è diventato a tutti gli effetti un'alternativa, collezionando appena 72 minuti in campo nelle ultime 11 partite di Serie A. In Conference League le cose non sono andate certamente meglio: 25' nell'andata dei quarti contro il Bodø Glimt (con responsabilità sul gol del 2-1 dei norvegesi), in panchina nella partita di ritorno, 11 minuti complessivi nelle due sfide di semifinale contro il Leicester e l'ingresso solamente nel recupero durante la finale di Tirana.

Futuro

Nonostante un rendimento in costante calo negli ultimi mesi, la Roma ha deciso che la sua avventura nella Capitale proseguirà. Viña non è sul mercato, per almeno due motivi. Il primo riguarda la necessità di "allungare" la rosa in una stagione nella quale Mourinho vorrà attingere spesso dalla panchina visti i tanti impegni. Il secondo motivo ha a che fare con una questione economica: i Friedkin hanno speso 13 milioni di euro più bonus per comprare il suo cartellino dal Palmeiras, facendo firmare al 24enne un accordo fino al 2026. L'investimento va protetto e alla finestra non sembrano esserci società pronte a offrire una cifra simile a quella spesa dieci mesi fa. Come sempre, anche la volontà del giocatore ha un peso e il classe '97 vorrebbe restare a Roma per giocarsi le proprie chance, pur consapevole che appare probabile una partenza nelle gerarchie dalla terza fila dietro Spinazzola e Zalewski. Con il Mondiale in Qatar alle porte, Viña deve anche recuperare terreno in Nazionale: nell'ultima gara contro Panama, il mancino della Roma è subentrato al minuto 38 a Mathías Olivera del Getafe, uscito per un problema fisico. L'ex Palmeiras era inamovibile con Tabárez, il nuovo ct Alonso sta puntando su altri profili.


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