Lazio-Roma 3-0: doppio Luis Alberto e Immobile, trionfo di Inzaghi nel derby

I biancocelesti dominano e travolgono una brutta Roma: stracittadina mai in discussione. Ibanez da incubo, Lazzari show
Lazio-Roma 3-0: doppio Luis Alberto e Immobile, trionfo di Inzaghi nel derby© Bartoletti
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ROMA - La Lazio vince (anzi stravince) il primo derby in zona gialla, un derby dominato in lungo e in largo. Quella dell’Olimpico è stata una stracittadina mai in discussione. Il 3-0 finale è stato il capolavoro di Inzaghi che ha umiliato Fonseca presentando una Lazio scintillante e dominante in ogni momento della gara. La doppietta di Luis Alberto e il solito gol di Immobile hanno travolto un’avversaria in totale confusione, incapace di mettere in difficoltà Reina o di costruire una benché minima occasione da gol. Merito di una Lazio tonica, aggressiva, reattiva e guidata da un Lazzari in condizioni straripanti e capace di rilanciare le proprie ambizioni in campionato. Nella Roma, invece, non ha funzionato nulla. Una manovra compassata e monotona, mai un’accelerazione, zero spunti degni di nota, una prestazione da bollino rosso di Ibanez. Il risultato è stato un disastro con una squadra a tratti addirittura imbarazzante. Continua (e a questo punto non si può più considerare un caso) l’astinenza da vittoria negli scontri diretti di Fonseca: sei partite giocate, zero successi. Continuando così pensare di poter conquistare il quarto posto è pura utopia. Dan e Ryan Friedkin (presenti come al solito in tribuna) assistono impotenti e delusi al primo sfortunato derby della loro gestione.

Inzaghi, che lezione a Fonseca!

Il primo tempo è un capolavoro di Inzaghi. La Lazio gioca meglio, è più concentrata. Aspetta e riparte sfruttando i tanti, troppi errori avversari in fase d’impostazione. Fonseca cade nella trappola biancoceleste cercando il solito gioco in verticale ma non fa i conti con una Lazio organizzatissima, capace di chiudere ogni spazio di gioco a Villar e Mkhitaryan. Il primo quarto d’ora è equilibrato ma è solo un fuoco di paglia per la Roma che ha anche una ghiotta palla gol fallita sotto misura da Dzeko. Al 13’ è Ibanez a combinare il patatrac: lancio di Immobile senza pretese, il difensore brasiliano controlla ma poi si addormenta facendosi rubare ingenuamente la palla da Lazzari: tocco in mezzo e Immobile da due passi non sbaglia. La Lazio ringrazia per il regalo e si gode il vantaggio. E’ questo il momento chiave che cambia tutto. La Roma va in palla, gli uomini di Inzaghi controllano e ripartono creando sempre un brivido alla traballante retroguardia ospite. Il raddoppio è nell’aria e si materializza al 23’ quando l’inarrestabile Lazzari si prende ancora una volta gioco di un Ibanez in panne che lo sbilancia in area. L’esterno chiede il rigore, si rialza e serve al centro Luis Alberto che, in beata solitudine, riesce a piazzare il diagonale rasoterra che regala il 2-0. Una rete contestata dai giallorossi per una posizione dubbia di Caicedo al momento del colpo decisivo del trequartista spagnolo. La reazione romanista al terribile uno-due biancoceleste è fumosa e caotica. Dzeko non riesce ma a ricevere un pallone giocabile, Villar e Pellegrini vengono sistematicamente asfissiati dal pressing senza sosta dei padroni di casa. Senza spazi, in evidente affanno, senza la necessaria lucidità, la Roma affonda. Anche sugli esterni il contributo di Spinazzola e Karsdorp è poca cosa. La Lazio, intelligente nel coprirsi e nel ripartire, è in totale controllo del match. Per la Roma si conta solo una girata di Mkhitaryan abbondantemente a lato. Troppo poco per pensare ad una clamorosa rimonta.

Lazio straripante, Roma sulle gambe

La ripresa di apre con Pedro al posto di Veretout. La manovra giallorossa è lenta, prevedibile e senza sbocchi. Un gioco da ragazzi per la Lazio che controlla senza correre mai rischi lasciando agli avversari uno sterile possesso palla. In compenso sono Immobile prima e Milinkovic Savic poi a spaventare Pau Lopez con due conclusioni pericolose e ben neutralizzate dal portiere spagnolo. La condizione fisica della Lazio è straripante, la Roma manca di reattività confermando la strategia completamente sbagliata del suo allenatore. Di fatto la risposta attesa dopo il 2-0 non c’è mai stata. E sono allora i biancocelesti in ripartenza a sfiorare il gol prima con Caicedo e poi con Immobile al 62’. Ancora una volta la Roma ringrazia San Pau. Fonseca si gioca anche la carta Cristante ma la resa della squadra non cambia. Inzaghi mette Escalante e Akpa Akpro per Leiva e Caicedo. Il tris è nell’aria e arriva al 67’ ancora con Luis Alberto, bravo ad infilare dal limite dopo l’ennesima grande azione di Lazzari. Sulla partita scendono i titoli di coda. L’ingresso di Borja Mayoral e Bruno Peres non spostano di una virgola lo stato d’animo di una squadra completamente allo sbando. Prima del fischio finale c’è spazio anche per Reina, finalmente protagonista di una super parata su una conclusione sotto misura di Dzeko. Il triplice fischio di Orsato è come una liberazione per i giallorossi che vedono finire un incubo. Per la Lazio, invece, la festa è cominciata: Inzaghi riabbraccia la squadra straripante vista nella fase pre-Covid.


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