La Juve raccoglie un pareggio che profuma di scudetto e vale il +8 in classifica, l’Atalanta sfiora l’impresa che poteva riaprire il campionato ma fallisce il sorpasso alla Lazio che poteva significare secondo posto. Sono serviti due rigori di Ronaldo per rispondere a Zapata e Malinovskyi e fermare Gasperini, che comunque esce a testa altissima dalla supersfida di Torino anche se rimane a -9 da Sarri, che invece riesce a uscire indenne dal dentista e da stasera vede più vicino il suo primo titolo in Italia.
Atalanta da applausi
E’ stata una partita giocata a ritmi pazzeschi, con grande intensità e grande determinazione, una risposta di qualità ai denigratori del calcio estivo. Sarri ha rinunciato in avvio a Pjanic, anticipando l’assetto futuro con Bentancur in cabina di regia. Gasperini invece ha dovuto rinunciare a Gosens (fastidio muscolare) e ha sganciato a sinistra Castagne. La Juve ha provato a partire con il piede pigiato sull’acceleratore, ma l’effervescenza è durata solo pochi minuti. Perché poi l’Atalanta è salita in cattedra e ha preso il comando delle operazioni. Zapata ha spaventato Szczesny di testa, così come Ilicic con un tiro da fuori. La Juve è stata costretta a difendersi, arroccata con un 4-4-2 con Bernardeschi e Matuidi esterni di metà campo. La pressione della squadra Gasperini si è fatta costante e ha portato al meritato vantaggio, costruito sull’asse Gomez-Zapata. L’imbucata del Papu e il rasoterra del colosso colombiano sono stati da applausi. Con questo gol l’Atalanta è diventata la prima squadra con tre giocatori ad almeno 15 centri in campionato (Muriel 17, Ilicic e Zapata 15): l’ultima volta era successo proprio alla Juve nel 1951/52, con Muccinelli, Boniperti e Hansen. In continua sofferenza la squadra di Sarri ha fatto fatica a uscire, solo un paio di lampi di Dybala hanno spaventato Gollini. Troppo poco in un primo tempo che si è chiuso con un netto predominio e il 55% di possesso palla dell’Atalanta.
Cristiano Ronaldo salva la Juve
Nell’intervallo però è arrivata la scossa di Sarri, perché quella tornata in campo nella ripresa è stata un’altra Juve. Più concentrata, più determinata, più cattiva, più disposta a combattere. E l’Atalanta inevitabilmente ne ha risentito, costretta di più nella sua metà campo. E’ servito però un rigore, concesso da Giacomelli per un tocco di braccio di De Roon su cross di Dybala, a riequilibrare il risultato: Ronaldo dal dischetto non ha sbagliato. Sarri ha giocato le carte Alex Sandro, Douglas Costa e Higuain (fuori Danilo, Bernardeschi e Dybala), Gasperini ha risposto con Pasalic, Malinovskyi, Muriel, Tameze e Caldara (fuori Ilicic, Zapata, Gomez, Freuler e Palomino) per un finale scoppiettante come tutta la partita. Da un lato una grande occasione sprecata da Malinovskyi, dall’altra un paratone di Gollini su Ronaldo. Ma, alla seconda occasione avuta, il centrocampista ucraino non ha sbagliato: su assist di Muriel, ha freddato di destro (non il suo piede) Szczesny dal limite e ha riportato l’Atalanta in vantaggio. Sarri ha provato l’ultima fiammata con Ramsey al posto di Matuidi ma è riuscito a trovare il pareggio solo con un altro rigore di Ronaldo (concesso per fallo di mano di Muriel): per CR7 28 gol in campionato (11 su rigore) e la firma su un pareggio che sa di scudetto.