Fischi assordanti, la squadra che saluta e esce a testa bassa: la scena finale al San Paolo è la fotografia perfetta della serata del Napoli, che non riesce a riscattarsi dopo la settimana più difficile dell’era De Laurentiis e non va oltre un deludente pareggio con il Genoa. Un punto che arriva dopo una partita giocata male, senza determinazione, da una squadra scarica e evidentemente condizionata da tutto quello che è successo nei giorni scorsi. Sarà una sosta lunga e complicata per Ancelotti: dovrà rimettere insieme i pezzi per cercare di raddrizzare una stagione che si sta veramente complicando.
Napoli monotono
Si gioca nell’indifferenza dei tifosi, in un clima surreale dove ci sono poco più di ventimila spettatori e dove si mescolano il brusio di disapprovazione con i fischi. Ancelotti deve rinunciare anche a Milik, fermato da una indisposizione a poche ore dalla partita, e si affida in attacco a Mertens e Lozano, fra i pali c’è Ospina. Thiago Motta invece sceglie il 4-3-3, sgancia Agudelo nel tridente con Pandev e Pinamonti e si affida alla regia sapiente di Schone. E per tutto il primo tempo riesce a tenere testa a un Napoli evidentemente condizionato dalla pesantissima settimana: in 45 minuti gli azzurri fanno un solo tiro in porta, da fuori con Zielinski, sul quale Radu non si fa sorprendere. Per il resto un palleggio sotto tono, senza cambi di marcia, prevedibile che, dopo un gol annullato a Insigne per fuorigioco di Lozano, produce solo una buona occasione di area non sfruttata dall’attaccante messicano, un altro tiro da fuori di Zielinski e una protesta di Callejon per un contatto in area con Pajac.
Il Genoa vicino al colpo
Ci si aspetta un Napoli più carico nella ripresa ma è invece il Genoa a tornare più disinvolto e più spigliato. Pandev mette paura a Ospina con un bel sinistro a giro, Hysaj è costretto a opporsi a una conclusione di Pinamonti, lo stesso fa Koulibaly sulla linea poco dopo sempre sull’attaccante rossoblù. Fa fatica a costruire il Napoli, è lento, prevedibile e abbastanza fermo sulle gambe. Ancelotti prova con Llorente e Elmas per Callejon e Insigne, ma le mosse non danno praticamente frutti. Solo un tiro centrale e debole di Fabian Ruiz, una protesta per un tocco di braccio in area su una punizione di Mertens e un bel colpo di testa di Elmas che costringe al miracolo Radu. Gestisce senza difficoltà il Genoa, appoggiandosi alla verve di Agudelo e Cassata, all’eterno Pandev (per lui gli unici applausi del San Paolo). Thiago Motta porta via un punto meritato, il Napoli esce fra i fischi.
Napoli-Genoa 0-0: tabellino e statistiche