Il Napoli ritrova i tre punti ma non è ancora completamente guarito. Ancelotti vince una partita sofferta contro un avversario difficile da affrontare come il Verona, ma dovrà continuare a lavorare per ridare smalto a una squadra che ha ancora dei passaggi a vuoto. Inconsistenti per un tempo, gli azzurri sono venuti fuori alla distanza nella ripresa: ci ha pensato Milik, con una bellissima doppietta e il gol ritrovato in azzurro dopo 188 giorni, a far sorridere i 40 mila tifosi che hanno affollato il San Paolo.
Juric mette in difficoltà Ancelotti
Ancelotti sceglie la decima formazione diversa in dieci partite giocate, la novità è Younes che va largo a sinistra. A sorpresa invece a sinistra c’è Di Lorenzo, reduce dal debutto positivo in Nazionale. Resta fuori Zielinski a metà campo, così come Mertens in attacco dove invece viene data fiducia a Milik dopo il gol realizzato con la Polonia. Dall’altro lato Juric conferma il suo 3-4-2-1 molto vicino nell’interpretazione a quello dell’Atalanta di Gasperini: il Verona gioca uomo contro uomo a tutto campo per bloccare sul nascere tutte le iniziative azzurre.
La svolta la firma Milik
Il piano riesce benissimo per più di 35 minuti: dopo un paio di lampi iniziali di Allan e Di Lorenzo, sono infatti Amrabat e compagni a prendere in mano la partita. Si difendono senza concedere nulla e fanno spaventare il San Paolo: solo quattro grandi interventi ravvicinati di Meret su Lazovic, Pessina, Stepinski e Zaccagni negano il vantaggio a Juric. Fa fatica a trovare spazio il Napoli, sembra annebbiato nelle idee e poco reattivo sulle gambe. Callejon e Di Lorenzo non inquadrano lo specchio della porta da fuori, ma è Milik (che aveva chiesto un rigore per una strattonata in area) a trovare il primo gol stagionale in azzurro dopo una bella combinazione Callejon-Fabian Ruiz. Può tirare un sospiro di sollievo Ancelotti, ma la lettura dei numeri del primo tempo è abbastanza preoccupante: per il Napoli 9 tiri (3 nello specchio), per il Verona 11 (4 nello specchio).
La scossa del Napoli
L’intervallo serve all’allenatore per scuotere il Napoli, che torna in campo meno incerto rispetto al primo tempo. Gli azzurri riescono a prendere campo, trovano meno opposizioni ravvicinate del Verona che inevitabilmente non riesce a tenere i ritmi dei primi 45 minuti. Ci prova Fabian Ruiz da fuori senza fortuna, Younes non è preciso dopo uno slalom in area. Ci vuole una punizione tagliata di Insigne per offrire a Milik l’occasione di piazzare la zampata del raddoppio che fa esultare il San Paolo. E’ una brutta botta per Juric che prova a dare una scossa con Salcedo, Di Carmine e Tutino per Zaccagni, Stepinski e Amrabat, ma il Verona non va oltre i tentativi di Faraoni, Kumbulla, Tutino e Rrahmani. Ancelotti invece gioca le carte Zielinski, Mertens e Llorente (fuori Younes, Insigne e Milik) con il belga che colpisce un clamoroso palo nel finale e deve rinviare l’appuntamento con i 115 gol che gli consentiranno di eguagliare Maradona fra i marcatori di tutti i tempi. Il Napoli chiude con 21 tiri (6 nello specchio) contro i 20 del Verona (5 nello specchio), un po’ meglio rispetto al bilancio a metà gara. Ancelotti si prende i tre punti e volta subito pagina, mercoledì c’è la difficile trasferta in Champions a Salisburgo.