ROMA - Come non fosse bastata la figuraccia di domenica pomeriggio all’Olimpico, sintomatica di un momento decisamente no dell’Aia in generale (il problema arbitri, anche numericamente, è drammatico). Perché non solo Guida ha giudicato non punibile la spinta di Hysaj ai danni di Zaniolo (un appoggio decisamente punibile, ma anche un contatto basso, sul piede sinistro, con il giallorosso però già in caduta), ma nel VOR (Video Operation Room) di Lissone, né Irrati (VAR), né Longo (AVAR) si sono preoccupati di una cosa che avrebbe (forse) risolto almeno questo imbarazzo. Ovvero, la posizione di Zaniolo al momento del cross di Cristante: in fuorigioco? In gioco (coinvolti, nel caso, Acerbi e lo stesso Hysaj)? Non è dato sapere, perché di cinque replay passati in tv, nessuno è arrivato dalla GLT o dalla “16 metri” (come si chiama quella telecamera piazzata proprio per controllare gli off side). Dunque impossibile stabilirlo con certezza (si possono fare ipotesi). Né, dal VOR, hanno pensato di mandare un fermo immagine, con linee tracciate, chiarificatore. Non lo hanno fatto perché non lo avevano controlalto. Un’altra bella figura. E se davvero Guida ha detto a El Shaarawy che era fuorigioco, siamo quasi certi non si riferisse a quello. Perché, né Irrati, né Longo lo hanno controllato. Sul banco degli imputati, anche l’assistente numero 2, Peretti: non ha acceso alcuna spia d’allarme sull’episodio, il susseguirsi degli eventi hanno focalizzato l’attenzione del VOR su Zaniolo e sull’azione che ha portato al gol del 2-0. Patatrac.
Tutti gli errori di Guida
Guida e Irrati hanno poi completato la serata con il rigore assegnato alla Roma che non c’era (è Zaniolo che calcia Akpa Akpro), con una gestione disciplinare insufficiente. Ma torniamo all’episodio, fornendo risposte a domande che potrebbero nascere. Se fosse stato in fuorigioco, Zaniolo, e se l’offside fosse stato checkato dal VAR, questo avrebbe potuto inficiare il gol di Pedro? Assolutamente no: sarebbe stato un abominio sportivo annullare una rete alla Lazio per assegnare alla Lazio stessa una punizione a 80 metri di stanza. Folle anche pensarlo, il gol è l’essenza massima del gioco del calcio, nessun vantaggio può essere più grande di una rete. Non solo, ma non è raro vedere un assistente che segnala l’offside e l’arbitro che, visto che il pallone è in possesso della squadra che avrebbe beneficiato della punizione, lascia proseguire il gioco. E se fosse stato dato il rigore su Zaniolo? Il VAR avrebbe dovuto obbligatoriamente controllare l’intera APP (Attacking Possession Phase), compresa la posizione del giocatore giallorosso: in caso di offside, il rigore sarebbe stato tolto, in caso di posizione buona, confermato, senza revisione sul campo. E se fosse stato assegnato dopo la rete di Pedro? Guida avrebbe potuto darlo solo dopo OFR (On Field Rewiev), visto che in campo fa chiaramente segno a Zaniolo di alzarsi e di proseguire ed che ha informato Irrati che il contatto non lo riteneva così netto da assegnare un penalty. OFR che si sarebbe avuta solo nel caso Zaniolo fosse stato in posizione regolare. Insomma, non era difficile....