ROMA-SAMPDORIA
Ultime curve anche per Giampaolo Calvarese, 44 anni, arrivato all’ultima stagione da arbitro effettivo (aveva sperato in una deroga e nessuno come lui l’avrebbe meritata, al momento gliel’hanno negata). Partita sempre sotto controllo, chiamata del VAR doverosa sul gol annullato a Veretout e bisognerebbe interrogarsi sulla regola, non sulla sua applicazione. Assurdo annullare una rete per un tocco di braccio che ha tutte i connotati dell’involontarietà, ma come dicevano i padri latini (con una locuzione attribuita a Socrate): «Dura lex, sed lex», anche se dura, la legge è legge.
Dura lex sed lex
Correttamente annullata, dunque, secondo la nuova interpretazione sul fallo di mano, la rete di Veretout: Calvarese sulle prime non se ne accorge (difficile riuscirci, vista la velocità degli eventi), ma sulla violenta respinta di Yoshida, il pallone finisce sul gomito sinistro di Carles Perez, completamente attaccato al busto. Basta come attenuante? Fosse stato a parti inverse (ovvero, in azione difensiva) assolutamente sì. Ma qui siamo in attacco ed il regolamento parla chiaro: basta che il pallone abbia «toccato le mani o le braccia» per ritenerlo “punibile”. Di Bello, al VAR, chiama l’arbitro della Val Vomano all’OFR (la revisione sul campo), annullare la rete è una logica conseguenza.
Doppietta in gioco
E’ sempre regolare la posizione di Dzeko, in occasione dei due gol segnati: e se sul secondo la decisione presa dall’assistente numero uno, Vivenzi, non è difficile (parte da dietro sul lungo lancio di Cristante), più difficile poteva essere l’azione della prima rete, quando è Augello che, di poco, tiene in gioco l’attaccante bosniaco al momento del lancio di Pellegrini.
Fonseca: "Vittoria meritata, crediamo nella Champions"
Disciplinare da... Calvarese
Corretti i cartellini per Jankto (trattenuta su Carles Perez), per Bereszynski (fallo su Mkhitaryan) e per lo stesso Mkhitaryan (in ritardo Depaoli).