Pagina 2 | La Moviola: derby recupero giusto, disastro Maresca-Mazzoleni
ROMA - Certo, chi guida gli arbitri dovrebbe essere più oculato con le designazioni: anche senza il rinvio di 24 ore per i fatti di Dortmund, scegliere un arbitro che ha fatto un quarto di Champions il mercoledì per un derby come quello di Milano al sabato è un mezza follia. [...]
ORSATO
INTER-MILAN 2-2
IL RECUPERO - Partiamo dalla fine, però, e da quel gol di Zapata, certificato dalla Gol Line Technology (pensate cosa sarebbe successo senza l’innovazione fortemente voluta da Tavecchio - e che i vertici dell’Aia osteggiarono all’inizio - vista la già esistente polemica sul recupero) che arriva dopo 6’39” dalla fine del tempo regolamentare. Ovviamente parliamo del cronometro della partita e non quello dell’arbitro, che è l’unico ufficiale e che, proprio nel recupero, “conteggia” i minuti effettivi. In caso di sostituzioni, infortuni con intervento dei medici, o altri casi evidenti - per capirci, non sul pallone dentro o fuori - il cronometro (del IV uomo) di ferma e riprende quando riprende il gioco. Partendo da queste regole (riassunte nella regola numero 7), arriviamo alla quantificazione del recupero... del recupero. Orsato segnala al quarto Meli 5 minuti di recupero. Ma subito dopo, Pioli opta per il cambio. Bene, dopo 52” si vede chiaramente Orsato dire «fino a quando il gioco non riprende, i 5’ non partono». Il gioco riprende con una rimessa laterale (di D’Ambrosio) dopo 1’2”, dunque siamo già a 6’02” e non più 5’ di recupero sul cronometro tv. E quando questo segna 49’12”, arriva il fallo (siamo sull’arancione forte) di Locatelli su Nagatomo. Dunque stop, medico in campo e si riprende con il cronometro tv a 50.28”, dunque 1’18” di interruzione (e qui arriva la comunicazione alle panchine dell’ulteriore recupero: “Da qui si giocano altri....”). Due conti: 1’2” più 1’18” fa 2’20” da aggiungere ai 5’ di recupero. Totale 7’20”, dunque 52’20”. Il gol è arrivato al 51’39”...
I RIGORI - Diversi gli episodi nelle due aree, c’è un solo neo, davvero difficile da rilevare. Allora, il primo a cadere è Kucka, il contatto con Gagliardini è lievissimo, c’è pure un tocco di... Orsato, poi il rossonero cadendo prende il pallone con la mano e per questo arriva il giallo. Va giù anche Bacca ed anche lui chiede il rigore, Orsato gli fa solo cenno di proseguire. E lui prosegue. Altro corpo a corpo D’AmbrosioDeulofeu, non ci sono azioni fallose evidenti. Non lo è stato, evidente, se non in tv, il tocco con il braccio sinistro largo di D’Ambrosio sul pallone, dopo la contesta in salto con Lapadula (da verificare, nel caso, l’avambraccio del rossonero sulla schiena dell’avversario), ma qui poteva starci il rigore.
GOL REGOLARE - Regolari le reti segnate. C’era, soprattutto da verificare la bontà del gol che ha sbloccato la partita di Candreva: l’esterno della Nazionale è tenuto in gioco da De Sciglio, al momento del lancio lungo di Gagliardini, bravo l’assistente Di Fiore.
E’ l’altro disastro della giornata, come l’altro annunciato: e prima degli episodi, basti l’atteggiamento di presunzione di Maresca (solito atteggiamento, ahilui, ma fino a quando viene “alimentato” dall’alto...) quando ascolta le proteste di Burdisso (mano che gira e faccia come a dire, ecco la solita solfa, si si, vai avantI, continua.... un arbitro dovrebbe sempre portare rispetto). In più la sua partita è infarcita di errori: Burdisso da dietro stende Parolo senza trovare il pallone, era rigore e rosso. Ancora Burdisso, allunga la gamba destra e sbarra la strada a Keita: manca un altro penalty. Il rigore dato è forse quello meno netto: la fucilata di Felipe Anderson sfiora prima fra inguine e pancia di Burdisso, prima di finirgli sul braccio destro largo. Due errori in uno nella ripresa: Keita tira la maglia a Laxalt in area Genoa, punizione? No, avanti, allora Laxalt placca Keita, rigore? No, rimessa laterale (nel caso, complimenti anche a Celi, addizionale). Lukaku sembra in vantaggio su Simeone, anche qui dubbio (piccolo).
Che pasticcio sul penalty! Solita, pessima partita per Mazzoleni, confuso come spesso gli capita (comica - se non ci fosse nulla da ridere - la scena sul rigore decisivo: no, no, no.... si, si si). Braccio alto, movimento poco consono: il tocco di mano di Buchel in area era da rigore. Da annullare il gol di El Khaddouri (il suo passaggio trova Thiam in off side) e di Tello (Borja Valero in netto fuorigioco sull’assist di Ilicic), in entrambi i casi complimenti all’assistente Schenone. Ok annullare il, gol di Kalinic (fuorigioco). Il rigore: Borja Valero anticipa Pucciarelli, mettendo il suo piede davanti a quello dell’avversario, che infatti calcia questo invece del pallone. Il dubbio arriva dal fatto che Borja Valero non tocca mai il pallone. Mazzoleni fa prima ampi cenni di no, poi, evidentemente l’addizionale Calvarese è intervenuto, assegna il penalty.
E’ l’altro disastro della giornata, come l’altro annunciato: e prima degli episodi, basti l’atteggiamento di presunzione di Maresca (solito atteggiamento, ahilui, ma fino a quando viene “alimentato” dall’alto...) quando ascolta le proteste di Burdisso (mano che gira e faccia come a dire, ecco la solita solfa, si si, vai avantI, continua.... un arbitro dovrebbe sempre portare rispetto). In più la sua partita è infarcita di errori: Burdisso da dietro stende Parolo senza trovare il pallone, era rigore e rosso. Ancora Burdisso, allunga la gamba destra e sbarra la strada a Keita: manca un altro penalty. Il rigore dato è forse quello meno netto: la fucilata di Felipe Anderson sfiora prima fra inguine e pancia di Burdisso, prima di finirgli sul braccio destro largo. Due errori in uno nella ripresa: Keita tira la maglia a Laxalt in area Genoa, punizione? No, avanti, allora Laxalt placca Keita, rigore? No, rimessa laterale (nel caso, complimenti anche a Celi, addizionale). Lukaku sembra in vantaggio su Simeone, anche qui dubbio (piccolo).