In Olanda hanno realizzato un documentario su Louis Van Gaal: dal liceo cattolico Sint-Nicolaas, quando studiava dai gesuiti, alla panchina della nazionale. Dura due ore. E' stato presentato l’11 aprile al teatro Tuschinski di Amsterdam: un’idea di Geertjan Lassche, giornalista e film-maker di Zwolle. Venti trofei e una certezza: da gennaio farà il nonno. Non cambierà decisione neppure se dovesse vincere un Mondiale che l’Olanda ha perso per tre volte in finale: nel 1974 con il ct Michels, nel 1978 con Happel e nel 2010 con Van Marwijk. Penserà ai nipoti: vuole restituire una centralità alla famiglia, ora che ha 71 anni e ha sconfitto un tumore alla prostata, dopo venticinque sedute di radioterapia. Sarà sostituito da Ronald Koeman. Van Gaal, ex professore di ginnastica, ha trascorso una vita a valorizzare talenti tra Ajax, Barcellona, Bayern e Manchester United: Bergkamp, Winter, Seedorf, Davids, Overmars, Xavi, Iniesta, Alaba e Rashford. Con Michels e Cruijff viene considerato uno dei rivoluzionari della cultura olandese. Ha vinto sette campionati, una Champions, una Coppa Uefa, l’Intercontinentale. Introverso, ruvido, in Germania litigò con Luca Toni. Le sue regole non valgono solo per il 3-4-3 e il 3-4-1-2. Cellulari spenti a tavola, niente ritardi agli allenamenti.
Cody Gakpo è l’ultima invenzione di Van Gaal, terzo al Mondiale del 2014. Un gol al Senegal e uno all’Ecuador. E' lo specchio di un’Olanda multietnica. Il papà, Johnny, è togolese, la mamma Ank è nata a Oirschot, dieci minuti di autostrada da Eindhoven: il primo ha provato a fare il calciatore, la seconda ha praticato diversi sport, anche il rugby. I tifosi del Psv hanno coniato un soprannome per Gakpo: “EinTovenaar”, il mago. Ventitrè anni, un metro e 89, contratto fino al 2026. Costa cinquanta milioni, è gestito dagli agenti della Seg. Ala sinistra, seconda punta, centravanti di manovra, trequartista: dodici gol e quattordici assist tra Eredivisie ed Europa League. Istinto e genialità. Due fratelli: Sydney e Ducferre. E' fidanzato con Noa Van der Bij, iscritta a un corso di management alla Avans University of Applied Sciences. Sul profilo Instagram ha postato le foto delle vacanze a Ibiza.
Un idolo: Ruud Van Nistelrooy, 349 gol in carriera, che da luglio è il suo allenatore nel Psv. Calcio, ma anche letteratura. Ha frequentato il Van Maerlant Lyceum. E nel 2021 è tornato in aula per confrontarsi con gli studenti: un forum sul ruolo dei libri in un percorso formativo. Guadagna un milione e mezzo. Ha iniziato a segnare in una squadra di quartiere: l’EVV Eindhoven, allenato da Twan Scheepers. A otto anni è entrato nel centro sportivo del Psv, a De Herdgang. Ha lavorato anche con Van Bommel. Nel 2016 aveva partecipato al Torneo di Viareggio affrontando Bologna, Pisa e Sassuolo. Ha esordito in Eredivisie il 25 febbraio del 2018: 3-1 contro il Feyenoord, il tecnico era Phillip Cocu. I suoi numeri: 50 gol e 55 assist in 159 partite. Ha festeggiato un campionato, una Coppa d’Olanda e due Supercoppe. Van Gaal gli riconosce uno stile da top player. E Ten Hag ha suggerito una mossa al Manchester United: portarlo all’Old Trafford dopo il divorzio con Ronaldo.