Ounahi e la magia della sabbia

.
Ounahi e la magia della sabbia© Getty Images
Stefano Chioffi
3 min

ROMA - Campeggio “Maillage”, spiaggia di Zenata, tredici chilometri da Casablanca: Azzedine Ounahi considera benedetta quella sabbia, davanti all’Oceano Atlantico, dove si era fatto conoscere durante i tornei estivi riservati alle associazioni giovanili dei quartieri popolari, come ha raccontato Ahmet Gayet per il giornale “Aujourd’hui”. Dal camping all’inno del Marocco cantato con Ziyech e Amrabat, dalle vacanze in tenda al messaggio di ringraziamento del Re Mohammed VI, dopo che il gruppo di Walid Regragui ha festeggiato l’ingresso ai quarti. Solo tre nazionali africane, nella storia, avevano raggiunto il traguardo: Camerun (1990), Senegal (2002) e Ghana (2010). Era un bambino, adesso è una delle figurine di questo Mondiale. Mentre la Spagna si preparava a risalire sul charter per tornare a casa, Luis Enrique l’ha riempito di elogi, definendolo il vero segreto del Marocco: «Madre mía, de dónde sale ese muchacho?», «Mamma mia, da dove è spuntato questo ragazzo?». Non ricordava il nome, in conferenza lo ha chiamato “el número ocho”. Ounahi è il sergente di Amrabat, che la Fiorentina vuole blindare fino al 2027: insieme hanno trasformato il Marocco e fatto innamorare il Liverpool. Ventidue anni, mezzala, gioca in Francia nell’Angers, in Ligue 1. Ma fino al 2021 era un centrocampista di terza divisione: aveva un contratto da settantamila euro con l’US Avranches. Due idoli: Mustapha Hadji, Pallone d’oro africano nel 1998, quando era al Deportivo La Coruña, e Andres Iniesta, docente del tiki-taka. È la nuova carta del ct Regragui, che Ziyech e i suoi compagni hanno lottato per portare in nazionale dopo i contrasti avuti con Vahid Halilhodzic, bosniaco, carattere ruvido. Viene studiato da Klopp. Nel 2018 aveva lasciato l’Académie Mohammed VI a Rabat per firmare un biennale con lo Strasburgo: rapporto mai sbocciato. E così, da svincolato, Ounahi è ripartito nel 2020 dallo Championnat National, che equivale alla Serie C. Ventisette partite e cinque gol, l’allenatore era Frédéric Reculeau. Tappa fondamentale per convincere l’Angers a riportarlo in Ligue 1. A rivalutarlo è stato il tecnico Gérald Baticle. Trentadue presenze e due reti: salvezza centrata. Eleganza, corsa, pressing, forza nei contrasti, lancio, passaggio filtrante. Ha tolto il respiro a Gavi e Pedri, adesso prepara il duello con Bruno Fernandes. L’Angers lo ha pagato 350.000 euro. Ounahi può diventare una plusvalenza da venti milioni. Amrabat lo ha segnalato alla Fiorentina. Piace anche al Torino. E’ nato a Casablanca il 19 aprile del 2000: un metro e 82, destro naturale, quattordici partite in questo campionato, prima di volare in Qatar. L’Angers è in crisi, si trova all’ultimo posto, ha cambiato allenatore e affidato la squadra ad interim a Abdel Bouhazama. A gennaio potrebbe cedere Ounahi, il talento cresciuto sulla sabbia. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA