TORINO - Dalla Juve all’Argentina e ritorno. Sorride, Angel Di Maria, negli scatti social che arrivano da Abu Dhabi, dove la Seleccion sta preparando l’assalto alla Coppa del Mondo che manca da ben trentasei anni. Per il Fideo c’è una motivazione speciale, una spinta in più per far bene: «Questo sarà il mio ultimo Mondiale» annuncia in un’intervista a La Nacion. Sarà l’ultima occasione, come per Leo Messi, per afferrare quel titolo che finora è sfuggito. Non si può fallire, insomma. «La verità è che non posso credere di essere al mio quarto Mondiale - racconta - È fantastico e mi sento molto orgoglioso del mio lavoro durante tutti questi anni. Non è facile restare così tanto tempo in Nazionale, con la quantità e la qualità dei giocatori del nostro Paese. Ho ricevuto molte critiche, ma ho giocato 124 partite e penso che non tutti possano farlo. Mi diverto come la prima volta». Adesso c’è da cancellare l’eliminazione con la Francia agli ottavi del Mondiale di Russia 2018. «Non è una rivincita, ma una nuova sfida - spiega - Siamo competitivi, possiamo lottare per la vittoria. Siamo in un buon momento e siamo arrivati bene a questo appuntamento dopo aver vinto la Copa America e la Finalissima con l’Italia. Combatteremo ogni partita, questo è sicuro. Favorite? Mi viene in mente subito la Francia, perché è campione in carica, per la qualità dei suoi giocatori, ma il Mondiale può essere insidioso. Si potrebbero citare anche Germania e Spagna, ma stanno attraversando processi di rinnovamento, hanno tanti giovani e non si sa come reagiranno in un torneo così importante».
In bianconero
Di Maria vuole chiudere con il punto esclamativo il suo percorso con la Nazionale albiceleste per poi rituffarsi nell’avventura con la Juve, che ha altrettanto chiuso in crescendo la prima parte di stagione con sei successi di fila dopo mille difficoltà. Finora il vero Fideo si è visto soltanto a sprazzi. Angel ha regalato bagliori della sua classe purissima con un inizio che aveva fatto sognare: gol e assist all’esordio in A contro il Sassuolo; una notte sontuosa con il Maccabi Haifa allo Stadium. In mezzo però anche tre infortuni e una qualifica di due giornate, che hanno reso la sua prima parte di stagione una continua altalena. Il riassunto dice: 10 presenze su 21 partite e un gol. Non quanto auspicato da tutto l’ambiente, insomma. Le polemiche non sono mancate; sui social, i tifosi non sono stati teneri, imputandogli che fosse più focalizzato sul Mondiale che sulla Juve. Angel ha smentito con forza le voci che si sono susseguite nelle scorse settimane di un suo addio già a gennaio e, dopo l’ultimo contrattempo fisico patito a Haifa, è tornato contro l’Inter e ha disputato tre spezzoni di gara con nerazzurri, Verona e Lazio, con minutaggio crescente e un massimo di mezz’ora in campo. «Ogni volta che hai un infortunio vicino al Mondiale, ti spaventi, questo è innegabile» ammette. Adesso è l’ora della Coppa del Mondo, poi la Juve lo attende per la seconda parte della stagione. La classe del Fideo può diventare un fattore decisivo per Max Allegri nel tentativo di una clamorosa rimonta, nel contesto di una squadra che è tornata a recitare da protagonista. E con un Mondiale in tasca, tutto potrebbe essere più semplice…