Maradona, il dio del Pallone

Eroe omerico non soltanto sotto il Vesuvio ma nel mondo del calcio
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ROMA - Diego Armando Maradona: il fuoriclasse e l'imbroglione. L'inizio e la fine del gioco. L'alfa e l'omega della letteratura sportiva. Eroe contraddittorio, in grado di vincere da solo il Campionato del mondo messicano dell'86, ma pure di cedere alla tentazione della cocaina e lasciarsi andare a una lenta e inesorabile discesa verso il fondo, toccando il punto più basso a usa '94. Ma per giungere a questa fase è necessario cominciare il racconto dieci anni prima: il 5 luglio 1984, il giorno in cui Diego viene fuori dal ventre dello stadio San Paolo di Napoli. Ai piedi del Vesuvio, Maradona compie il suo viaggio dell'eroe: è il Don Chisciotte che regala al Napoli il primo scudetto, il protagonista di un noir che si lascia andare al soffocante abbraccio dei tifosi che dai lui pretendono tutto, compresa una vita privata fatta di eccessi e solitudine. Maradona è un eroe omerico e del Pelide Achille ne condividerà il destino. Lo racconta il libro di Paquito Catanzaro, edito da “Lab DFG”, lo Sport tra le righe appena uscito nelle librerie e in vendita on-line.


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