Novità dal processo per la morte di Mané come Maradona: partita di beneficenza nel fango in Senegal">Diego Maradona. Il giudice di garanzia di Tigre, Orlando Diaz, ha deciso di rinviare a giudizio otto persone per la morte dell'ex numero 10 del Napoli, avvenuta il 25 novembre del 2020. Tra loro ci sono il neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov e lo psicologo Carlos Diaz. Saranno processati per il reato di omicidio semplice con dolo eventuale.
Morte Maradona: “Tutti gli imputati hanno concorso al risultato raggiunto”
Lo hanno riferito a La Nacion fonti giudiziarie: “Si può anche affermare che ciascuno degli imputati, dal posto che occupava specificamente nella configurazione globale dell'evento in questione, avrebbe esercitato il co-dominio del fatto, decidendone l'integrale occorrenza, sulla base dei contributi da ciascuno di essi introdotti nell'esito fatale, tutti indispensabili per la realizzazione del risultato raggiunto” ha affermato il magistrato nella sua risoluzione di 236 pagine.
Nello scorso mese di aprile, la squadra di pm incaricata dell'indagine, composta da Laura Capra, Cosme Iribarren e Patricio Ferrari, coordinata dal procuratore generale di San Isidro, John Broyad, aveva presentato il parere dove chiedeva che gli otto accusati di semplice omicidio con eventuale frode fossero sottoposti a processo.
“Ci troviamo con certezza e nella posizione di affermare che le persone che oggi vengono citate in questa richiesta abbiano avuto responsabilità penale nella morte del signor Diego Armando Maradona, secondo il grado di provvisorietà che questa fase processuale richiede” avevano concluso in pm.
Morte Maradona: respinte le richieste di archiviazione
Il giudice Diaz ha respinto le richieste di archiviazione presentate da Luque, Cosachov, Diaz, gli infermieri Ricardo Almiron e Gisela Dahiana Madrid, il medico coordinatore della Swiss Medical Nancy Forlini, il coordinatore infermieristico Mariano Perroni e il medico clinico Pedro Di Spagna. Il gip ha anche respinto diverse proposte di annullamento predisposte dai difensori degli imputati.
“Gli imputati, dal ruolo che ricoprivano, avevano certamente la possibilità fisica di invertire il processo cardiaco che [Maradona] sviluppava, circostanza che la normativa richiedeva loro, regolata anche dalla conoscenza dell'impatto sulla salute del paziente” ha spiegato il magistrato a La Nacion.
Morte Maradona: aveva 60 anni
Diego Maradona è morto a 60 anni in una casa in affitto nel quartiere di San Andrés, a Benavìdez, nel Tigre. Qui rimase appena 15 giorni, dopo essere arrivato l'11 novembre del 2020 al termine dell'intervento per un ematoma subdurale alla testa.
“La morte di Maradona è avvenuta sotto la giurisdizione di tutti i qui incaricati, fermo restando il fatto che essi si trovavano in varie linee organizzative, poiché avevano un rilevante spazio di autonomia nel quale avrebbero dovuto svolgere le proprie funzioni. Sebbene il settore infermieristico avesse un minor margine di discrezionalità, era sufficientemente idoneo da co-determinareil risultato in funzione dei rischi generati dalla loro condotta, cosa che alla fine è avvenuta”, hanno sostenuto i rappresentanti del Ministero.
Tra le 13 conclusioni raggiunte da questa commissione medica, si è sostenuto che “l'azione dell'équipe sanitaria preposta al trattamento della MAD è stata inadeguata, carente e sconsiderata"; “Maradona ha iniziato a morire almeno 12 ore prima delle 12:30 del 25/11/2020, cioè ha mostrato segni inequivocabili di un prolungato periodo di agonia, quindi concludiamo che il paziente non era adeguatamente controllato dalle 12:30 del giorno 25/11/2020″; “I segni pericolosi per la vita presentati dal paziente sono stati ignorati”; "L'assistenza infermieristica durante la permanenza presso la casa di Tigre, dopo essere stato dimesso dalla Clinica Olivos, è piena di carenze e irregolarità" e "Lo stato di salute del paziente è stato abbandonato al suo destino".