Antognoni, Baggio, Del Piero, Rivera e Totti. Sessantadue anni di genialità italiana, dal 13 maggio del '62, esordio in azzurro del Golden Boy, a oggi, sottolineando il fatto che dei numeri 10 accostabili a questi cinque la mamma non ne fa più da un pezzo: Alex l'ultimo, e chiuse con la Nazionale nel 2008.
Non potendo sfruttare la qualità purissima del fuoriclasse assoluto, Spalletti s'è inventato un sistema motivazionale basato su una sorta di transfer da contatto fisico e, a pochi giorni dagli Europei, ci auguriamo che produca i risultati sperati. E in particolare chiarezza sull'ormai consunto dibattito Giochisti vs Risultatisti che si spegne davanti alla naturale prevalenza dei calciatori resi eterni dalla loro classe e professionalità. Autori di gesto e d'idea; artisti espressi con l'esperanto della pedata da maestri come Rocco, Pesaola, Mazzone, Lippi e Spalletti, pace pace pace.
Oggi a Coverciano si respirerà un'aria speciale e allora ringrazio il ct per aver scelto proprio il Corriere dello Sport-Stadio per trasmettere agli appassionati questo suo desiderio. Lo fece in un'intervista riaffermando l'importanza della maglia azzurra con una comunicazione semplice, ma in grado di stimolare i vissuti emozionali di tutti noi e allungare l'impalpabile ma straordinaria trama di sogni, suggestioni, desideri e speranze.