Inevitabile che, dopo lo scudetto della bellezza, sia rimasto un po’ (tanto) di Napoli in Spalletti. Napoli è la città della fantasia, ma anche della telepatia e soprattutto di Eduardo che in "Natale in casa Cupiello" diede la definizione più divertente e centrata: «Telepatia vuol dire quando io non busso e tu apri la porta».
Tra poco più di un mese, in Germania, il ct proverà in tutti i modi ad aprire la porta avversaria: non potendo contare su attaccanti top, ha deciso di affidarsi alla trasmissione del pensiero delegandola ai più importanti fantasisti della nostra storia recente. Ieri l’ha spiegato così: «Mi piacerebbe portare a Coverciano, quando ci ritroveremo per la preparazione agli Europei, quattro 10 mondiali, Baggio, Del Piero, Totti e Antognoni. Ne ho già parlato con Gravina. Pensa se quel 40 assistesse a un nostro allenamento: spingerebbe i ragazzi a elevare la prestazione».
Spalletti non trascura alcun particolare ed è un moltiplicatore di idee anche curiose, per cui la Federazione, sensibilissima al risultato finale, si è subito attivata, ricevendo il primo sì. Dal Bell’Antogno. Sorprendente è stata la risposta degli appassionati: in poche ore abbiamo ricevuto centinaia di messaggi, anche le radio e le tv hanno "accolto" con entusiasmo la proposta del tecnico.
Manca solo - ma si rivelerà? - il disappunto degli Antidieci, i nemici dei favolosi trequartisti, dei supercampioni ammirati e imitati in tutto il mondo ritenuti - dai ritardatari - i precursori dei Giochisti. In realtà quei Quaranta scelti da Spalletti, già calibratori del più bel calcio italiano, sono Maestri da studiare e imitare, riportandone la bravura e l’anima sui campi del pianeta.