Non è un caso che la vittoria della Nazionale sull'ottimo Ecuador sia stata firmata da Pellegrini e Barella. Il capitano della Roma è in stato di grazia da quando De Rossi guida la squadra; il campione dell'Inter e, nella circostanza americana, anche capitano della Nazionale, è stato fra i protagonisti della partita, trovando l'energia per il sigillo di classe all'ultimo minuto, imbeccato dall'assist di Orsolini, un altro giocatore alla ribalta del Bologna che brilla in campionato. Funziona la cura Spalletti per rivitalizzare i Campioni d'Europa: il ct si dice legittimamente soddisfatto della tournée americana e ne ha ben donde. La prima e la seconda Italia, mandate in campo nell'arco di 72 ore, hanno dato all'allenatore le risposte che cercava, onorando sia l'uno e l'altro impegno.
La Nazionale ha giocato due amichevoli di livello che le hanno permesso di consolidare il gruppo, davanti ai calorosissimi italiani d'America. Spalletti ha assunto la guida dei Campioni d'Europa il primo settembre scorso e ha centrato la qualificazione diretta alla fase finale degli Europei. Cinque vittorie, due pareggi, una sola sconfitta, 17 gol segnati e 8 subiti, il lancio positivo degli esordienti come Vicario, Bellanova, Cambiaso: il ct sta lavorando molto bene, considerato lo scarso tempo e gli scarsi test a disposizione (questi sono stati gli ultimi due, prima delle convocazioni dei 23 per la Germania; con Turchia e Bosnia Erzegovina in giugno, prima di debuttare con l'Albania, le scelte definitive saranno già state fatte). Spalletti batte e ribatte sul tasto del blocco squadra e fa bene. Come il Venezuela, l'Ecuador è una squadra di livello: nelle sei partite di qualificazione al Mondiale 2026 del girone sudamericano, ha perso soltanto una volta sola, contro l'Argentina campione del mondo. Merito degli azzurri avere assecondato il ct: a parte Lucca e Folorusho, in imperfette condizioni fisiche, negli Usa hanno giocato tutti. E hanno fatto bene. Avanti così, Italia.