Pagina 1 | Spalletti e l'ingrato compito del ct

New York, New York. Tardelli riuscì a cavarsela, placando le ire del Vecio. Mancini nel 1984 venne estromesso dalla Nazionale di Bearzot e perse con due anni di anticipo il Mondiale in Messico per non aver chiesto scusa dopo una notte da sballo allo Studio 54, locale di Manhattan, scappando dal ritiro azzurro. Il ct Spalletti, in partenza verso Miami e la tournée americana che riporterà gli azzurri sotto la Statua della Libertà, ha lanciato un avviso al gruppo. Tutti a nanna presto. Bisogna andare a dormire a mezzanotte, riposare e recuperare bene, senza “sputtanare” (parole sue) in altri modi il tempo libero. I calciatori oggi non si separano dallo smartphone neppure sul lettino dei massaggi. Ci sono modi e abitudini sbagliate, figlie dei nostri tempi. Lucio si è confrontato con Buffon, capodelegazione e campione del mondo, chiamato a trasmettere lo spirito perduto delle Nazionali che abbiamo amato di più. Se i giovani non leggono e non giocano a carte, ma si dedicano (a parte gli sporadici casi di qualche studente universitario) alla Play Station e alle fiction sino a notte fonda, bisognerà studiare un rimedio e inventarsi qualcosa. Ecco la sala giochi da predisporre (e aprire in orari prestabiliti) nel ritiro di Iserlohn, città della Renania Settentrionale, dove il 10 giugno sbarcheranno gli azzurri per allenarsi e provare a difendere il titolo europeo vinto a Wembley nel 2021. Possibilmente con la testa giusta, da professionisti sul pezzo, non come è successo a Leverkusen, quando in tre si sono svegliati tardi, a poche ore dalla sfida decisiva con l’Ucraina (quella finita 0-0 con un rigore abbonato a tempo scaduto da Gil Manzano) dopo una notte insonne ai videogiochi.


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Le scelte di Spalletti

Scamacca non è stato convocato perché ha giocato poco con l’Atalanta e non era piaciuto, in quella partita, entrando al posto di Raspadori. Kean viene da tre mesi di stop per infortunio. Frattesi fa parte della spedizione negli Usa. Questa volta i sospettati l’hanno passata liscia, solo un pizzicotto. Spalletti li ha protetti, è giusto e comprensibile, le sue scelte sono state governate da motivazioni tecniche (voleva vedere Lucca, ad esempio), ma l’episodio non gli è “garbato” e ha lanciato un avvertimento da estendere a tutti i componenti del gruppo. «Non mi sento un super eroe, non mi interessa se giocano alla Play Station o guardano le fiction, ma qui non ci sono contratti firmati con la Nazionale, altrimenti restano a casa». Deve essere ingrato il lavoro dei ct al tempo dei social e della tecnologia spinta: educatori, mica solo maestri di calcio. A ottobre il ritiro della Nazionale venne sconvolto dalle sirene della Polizia, piombate a Coverciano per notificare un atto di indagine a Tonali (squalificato per dieci mesi) e Zaniolo (oblazione) per il caso scommesse. Anche in quel caso, fatali i tablet e il blackjack. Lunedì pomeriggio, al campo dell’Acqua Acetosa intitolato a Vialli, è stato possibile seguire l’intero allenamento. Una rarità, come non accade più nei centri sportivi dei club di Serie A, ma si parlava soltanto del caso Acerbi, appena scoppiato.


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Spalletti, la scelta del centravanti

Dopo l’ex centrocampista del Milan, Spalletti rischia di perdere anche il pilastro difensivo dell’Inter. Da qui a maggio succederà altro? La seduta si è chiusa con un’esercitazione al tiro in cui lo staff e il ct tenevano d’occhio Lorenzo Lucca, 7 gol con l’Udinese, convocato per la prima volta. Hai visto mai, dovessimo trovare un centravanti vero per l’Europeo. Ci guardavamo intorno spaesati, cercando l’impossibile. All’Italia manca una stella, un giocatore che scaldi il cuore e sia capace di emozionarci o risolvere una partita. Non ci sono i nuovi Rivera e Roberto Baggio, neppure Bruno Conti e Antognoni o Totti e Del Piero. L’augurio è che Spalletti riesca a lucidare il talento di Raspadori, inutilizzato a Napoli, e formi un gruppo solido, ben organizzato. Diversi buoni giocatori senza un vero riferimento. È una Nazionale figlia dei tempi. Teniamolo a mente quando suoneranno le fanfare.


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New York, New York. Tardelli riuscì a cavarsela, placando le ire del Vecio. Mancini nel 1984 venne estromesso dalla Nazionale di Bearzot e perse con due anni di anticipo il Mondiale in Messico per non aver chiesto scusa dopo una notte da sballo allo Studio 54, locale di Manhattan, scappando dal ritiro azzurro. Il ct Spalletti, in partenza verso Miami e la tournée americana che riporterà gli azzurri sotto la Statua della Libertà, ha lanciato un avviso al gruppo. Tutti a nanna presto. Bisogna andare a dormire a mezzanotte, riposare e recuperare bene, senza “sputtanare” (parole sue) in altri modi il tempo libero. I calciatori oggi non si separano dallo smartphone neppure sul lettino dei massaggi. Ci sono modi e abitudini sbagliate, figlie dei nostri tempi. Lucio si è confrontato con Buffon, capodelegazione e campione del mondo, chiamato a trasmettere lo spirito perduto delle Nazionali che abbiamo amato di più. Se i giovani non leggono e non giocano a carte, ma si dedicano (a parte gli sporadici casi di qualche studente universitario) alla Play Station e alle fiction sino a notte fonda, bisognerà studiare un rimedio e inventarsi qualcosa. Ecco la sala giochi da predisporre (e aprire in orari prestabiliti) nel ritiro di Iserlohn, città della Renania Settentrionale, dove il 10 giugno sbarcheranno gli azzurri per allenarsi e provare a difendere il titolo europeo vinto a Wembley nel 2021. Possibilmente con la testa giusta, da professionisti sul pezzo, non come è successo a Leverkusen, quando in tre si sono svegliati tardi, a poche ore dalla sfida decisiva con l’Ucraina (quella finita 0-0 con un rigore abbonato a tempo scaduto da Gil Manzano) dopo una notte insonne ai videogiochi.


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