Spinazzola a Wembley, c’è il rebus Verratti

Ko contro il Belgio, Leo a Londra andò con le stampelle e ora contro l'Argentina si gioca un posto tra i titolari
Spinazzola a Wembley, c’è il rebus Verratti© Getty Images
Fabrizio Patania
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INVIATO A FIRENZE - Il rebus azzurro verso Wembley si chiama Verratti. E’ arrivato da Parigi con un fastidio al polpaccio e anche ieri non si è allenato con il gruppo. Solo lavoro differenziato. In altre circostanze, sarebbe già rientrato a casa. La Finalissima con l’Argentina dei suoi amici Messi e Di Maria lo sta spingendo a tentare il recupero. Le possibilità non sono elevate. Lo staff medico, coordinato dal prof. Andrea Ferretti, stamattina lo sottoporrà agli accertamenti del caso e poi verrà presa una decisione, riducendo al minimo i rischi di un infortunio muscolare. Vedremo. Il ct Mancini in serata diramerà la lista dei convocati, dividendo l’Italia tra i campioni d’Europa (più qualche rinforzo) per Londra e gli altri azzurri, chiamati in larga parte per sperimentare nel girone di Nations. Verratti ci tiene, conta di volare a Londra per l’ultimo sforzo della stagione e salutare Chiellini come merita. Poi, sembra scontato, lo attenderanno le vacanze, come capiterà a qualche altro big, non tutti, perché il ct ha intenzione di presentarsi con un bel mix di fronte alla Germania sabato a Bologna. 

Kean e Sirigu ko

Jorginho è rimasto a riposo precauzionale. Kean e Sirigu, invece, sono stati costretti a interrompere l’allenamento per infortunio. Scontro di gioco per il portiere ex Genoa (mano ko), costretto a lasciare il ritiro azzurro. Non potrà andare a Londra. Le condizioni dell’attaccante della Juve verranno valutate oggi. Caprari ha lavorato a parte. Curiosità: in serata Chiellini e Bonucci hanno raggiunto l’Arena Garibaldi per vedere la finale Pisa-Monza (Claudio, il fratello di Giorgione, è il ds del club toscano). Ieri sono arrivati a Coverciano i cinque romanisti, reduci dalla finale di Conference. Niente allenamento, ma solo riattivazione, per Cristante, Pellegrini, Gianluca Mancini, Zaniolo (osservato speciale dopo le noie muscolari di fine campionato) e Spinazzola.  


 
Il ritorno di Spinazzola

Tutti gli azzurri lo hanno abbracciato prima che registrasse un’intervista con Donatella Scarnati, mandata in onda ieri sera dalla Domenica Sportiva su Rai 2. Rientra in Nazionale a distanza di undici mesi dal gravissimo infortunio nei quarti dell’Europeo con il Belgio. Leonardo ha raccontato i momenti più duri della riabilitazione. «Grazie al mio carattere non ho mai perso il sorriso, ma dopo l'infortunio ho vissuto un periodo molto difficile, alcuni giorni li passavo fissando il vuoto. Non ho mai avuto paura di non riprendere a giocare, ma di non tornare come prima sì. Adesso sto bene e sono al settimo cielo, mi hanno aiutato tanto mia moglie, i miei figli e gli amici». Il sostegno dei suoi allenatori è stato decisivo. «Il ct Mancini mi ha trasmesso serenità e lo stesso ha fatto Mourinho, mi ha sempre spinto a non mollare». Wembley ispira dolcissimi ricordi e il rimpianto di un altro Mondiale mancato. «Quei 40 giorni e quella vittoria legherà il nostro gruppo per sempre. Non meritavamo di restare fuori ma il calcio è anche questo. Ora spero che i giovani ci diano una mano. Ai tifosi dico di restarci accanto, faremo innamorare di nuovo l’Italia». Mancio medita il suo impiego con l’Argentina in staffetta con Emerson. «Sarebbe bellissimo e non mi farei travolgere dall'emozione». Vai Spina, torna a correre.


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