COVERCIANO - Dà tutto, segna, fa assist eppure Ciro Immobile non convince ancora a pieno. Il motivo? Fa pochi gol. Di sicuro il buon Ciro non è lo stesso attaccante che si è visto da quando gioca alla Lazio. Reti a ripetizione, come se piovessero. In azzurro fatica e non poco, complice un modulo e un modo di giocare che non lo esaltano. Critiche che non lo distraggono: il bomber della Lazio, alla vigilia della semifinale con la Spagna, si isola e concentra per il grande obiettivo finale.
Immobile, il rendimento parla chiaro
Dovrebbe toccare ancora a Ciro a guidare l’attacco contro le furie rosse di Luis Enrique. Belotti non al meglio, per lui ancora panchina. L’attaccante della Lazio, all’Olimpico respirando l’aria di casa, ha trascinato la squadra con due gol e un assist con Turchia e Svizzera. Palo che ancora trema contro l’Austria. Prestazione opaca con il Belgio. C’è anche un po’ di stanchezza dopo una stagione dura in biancoceleste. Anche dal punto di vista psicologico tra caso tamponi e qualche giornata di astinenza al gol. Ma la Scarpa d’Oro 2020 brilla sempre. Lo sanno tutti, in pochi lo ammettono. Con la Spagna sarà la sfida decisiva, l’occasione non per dimostrare qualcosa, ma per dire: ci sono sempre, questo è Immobile. Con gli iberici il suo debutto in Nazionale, sotto la guida Prandelli, nel lontano 5 marzo del 2014. Sconfitta per 1-0, 21’ per lui. Adesso sogna di vincere e fare pure gol. È arrivato il momento.