Sette ottobre 1984: una data storica, destinata a rimanere impressa nella mente dei tifosi del Napoli forse per sempre. È il giorno di Napoli-Como, quarta giornata del campionato di Serie A 1984-85. Ma soprattutto, il giorno del primo gol su azione di Diego Armando Maradona con la maglia del Napoli in campionato. L’argentino appena acquistato dal Barcellona, nella sua annata di esordio in azzurro, era già andato a segno nella gara disputata quindici giorni prima, sempre al San Paolo, contro la Sampdoria. In quell’occasione il Pibe aveva portato in vantaggio il Napoli su calcio di rigore, prima del pareggio di Salsano per i blucerchiati. Ma tutti, ora, attendono il primo gol su azione del grande campione argentino, magari con una galoppata irresistibile delle sue, per una di quelle giocate che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.
ARRIVA IL COMO DI BIANCHI - Tifosi accontentati, appunto, durante la gara contro i temibili lariani, la squadra di Giuliani, Pasquale Bruno, Matteoli e Corneliusson, che aveva iniziato in modo egregio quella stagione. L’atmosfera a Napoli, nonostante il recente arrivo del grande fuoriclasse argentino, non è delle migliori.
Tutta colpa di un inizio difficile, in campionato, della squadra di Rino Marchesi. Il Napoli ha perso nettamente all’esordio 3-1 al Bentegodi contro il Verona, per poi pareggiare contro la Samp in casa e incassare la seconda sconfitta in tre gare contro il Torino, anche stavolta subendo tre gol (a zero) e una dura lezione dai granata. Maradona, sempre il migliore in campo, non sa darsi pace.
Lui folleggia che è una bellezza, il Napoli sembra invece impacciato. Ecco che, con questo enorme carico di responsabilità a gravare sulle spalle, Diego e i suoi compagni si presentano in campo nella sfida del San Paolo contro il Como. Il periodo di rodaggio è finito, gli azzurri partenopei non possono più permettersi ulteriori passi falsi, visto che la classifica inizia a farsi decisamente preoccupante.
SAN PAOLO SOLD OUT - Il San Paolo, come sempre, è un vulcano in eruzione: lo stadio è stracolmo, la folla, nonostante qualche malumore per via dei risultati non certo positivi, decide di stare tutta dalla parte del Napoli e del suo nuovo, formidabile leader argentino. È la mossa psicologica giusta, perché il Napoli parte subito all’arrembaggio, accompagnato da un pubblico eccezionale. Dopo un quarto d’ora, è però un altro argentino, Daniel Bertoni, a scacciare via l’incubo con un gol che fa esplodere lo stadio di Fuorigrotta. Ed è un gol, se vogliamo, alla Maradona: cross dalla sinistra e controllo spettacolare all’altezza del dischetto del rigore, poi un tiro al volo da distanza ravvicinata che fa secco Giuliani. Il Como vede cedere definitivamente la diga che aveva eretto, per la disperazione del suo allenatore Ottavio Bianchi che, di lì a poco, diventerà mister partenopeo, così come Luca Fusi e Giuliano Giuliani, anche loro futuri giocatori del Napoli. Ora la squadra di Marchesi sembra davvero giocare a memoria.
SI SCATENA IL PIBE. Maradona è scatenato. Il suo primo gol su azione in Serie A è nell’aria e arriva, puntuale, poco prima della mezzora. Una rete delle sue, una di quelle che i tifosi del Napoli avevano a lungo sognato. Il grande momento è finalmente arrivato: De Vecchi parte palla al piede dalla trequarti lariana e pesca Maradona, lanciato sulla sinistra. L’argentino entra prepotentemente in area e lascia partire una staffilata che si infila all’altezza del palo opposto. È un grandissimo gol, con Diego che corre verso la curva, superando la pista di atletica.
Il pubblico è in visibilio. Ma non l’arbitro Mattei di Macerata che, severissimo, ammonisce il numero 10 azzurro tra i fischi dei 60mila del San Paolo. Ormai il Como è alle corde, il temuto Corneliusson si fa notare solo per la chioma bionda, e il Napoli troverà dunque la possibilità di realizzare anche il gol del definitivo 3-0: succede all’11’ della ripresa, quando Bertoni calcia una punizione in area lombarda, dove svetta lo specialista Penzo che mette in rete alle spalle di Giuliani.
A questo punto il Napoli si distrae un po’. A salvare l’inviolabilità della porta azzurra ci pensa “giaguaro” Castellini, decisivo su Invernizzi e Ottoni. La bella giornata dell’estremo difensore partenopeo arriva all’indomani di una serie di prestazioni non certo positive per lui, e per le quali aveva ricevuto qualche critica da parte dei tifosi. Ma il finale, ovviamente, è tutto per lui, Maradona, che si concede finezze e strappa applausi a scena aperta. Il nuovo idolo del San Paolo ha appena scritto la sua prima, vera, esaltante pagina di storia azzurra.