ROMA – Fuochi di artificio, coriandoli, inni come nei massimi eventi calcistici internazionali. C’è tutto ciò a fare da cornice al tramonto della 33ma edizione del Torneo “Conte Enrico Pietro Galeazzi”, ottimamente organizzato nella capitale dalla Fondazione Cavalieri di Colombo. L’arancia rosseggia sul Cupolone, sullo sfondo del campo più bello del mondo, quando Paolo De Angelis, il miglior giocatore del torneo U14, capitano del Grifone Monteverde alza al cielo la Coppa conquistata dai rossoblu, dopo aver superato per 2-1 nella gara finale gli sloveni del Maribor, con reti tutte realizzate nel primo tempo. Profuma d’Europa il podio U14, dove salgono anche i finlandesi del VJS Vantaa, dopo il 2-1 con il Frosinone nella sfida per il bronzo. Con i ciociari quarti, quinta è la Lodigiani, sesta l’As Roma. Se la novità 2019 del torneo è stata rappresentata proprio dalla presenza, per la prima volta, di società estere, va evidenziato in conclusione il pieno successo capitale, a conferma della bontà del calcio giovanile romano. Accanto al Grifone Monteverde, infatti, vincono nel calcio a 5 “primi calci” l’As Roma, davanti a Spes Artiglio, Ostia Mare e COR; e nel calcio a 7 “pulcini” SVS Roma, davanti a Savio, Romulea e Totti Soccer School. La città eterna per più di un mese ha ospitato il torneo nei cinque impianti della Fondazione Cavalieri di Colombo, presenti nella capitale. In campo circa un migliaio di giovanissimi calciatori, dai 7 ai 14 anni, con tute e colori di 52 squadre e 29 società sportive. Un successo anche di pubblico, gremitissima la tribuna del Centro Sportivo Pio XI, dove l’ ‘Olè’ più forte si è avuto all’estrazione della maglia di Daniele De Rossi, il capitano della As Roma, che in queste ore lascerà la società giallorossa, dove ha sempre militato. A vincerla una mamma juventina, comunque felicissima per il regalo destinato al figlio romanista, e pronta a riconoscere nel capitano giallorosso, campione del mondo nel 2006, un calciatore esemplare in campo sempre disposto a dare il meglio di sé, quei valori che anche il Torneo Galeazzi intende promuovere. La “numero 16” autografa e dedicata agli amici del Galeazzi, assieme a quella della SS Lazio, griffata Ciro Immobile e ad alti premi estratti dagli organizzatori del torneo ha contribuito all’ottima riuscita della raccolta fondi a sostegno dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e dell’Associazione di volontariato “Natale 365”. “È andata molto bene, abbiamo avuto molti contatti nel corso del torneo - spiega l’arch. Enrico Pietro Demajo, direttore della Fondazione Cavalieri di Colombo – siamo soddisfatti per aver dato lustro al torneo, dando accesso a squadre europee, siamo contenti avendo visto divertirsi molti giovani, ed i loro sorrisi dentro e fuori dal campo. Accoglienza ed integrazione ci hanno fatto vincere la partita sociale. È un evento che può crescere ancora negli anni”. Nella giornata finale infatti una ventina di giovanissimi atleti “speciali”, protagonisti della seconda edizione del torneo di calcio integrato intitolato a “Giuseppe De Lillo”, hanno giocato insieme agli altri, ricevendo applausi e consensi per quello che forse è stato il più bel gol di tutto il Torneo Galeazzi. Appuntamento al 2020 per la 34ma edizione.