TORINO - Ambra all'attacco della Juve. La compagna di Massimiliano Allegri si schiera al fianco dell'ex tecnico bianconero pungendo il club campione d'Italia per la scelta di interrompere il matrimonio durato cinque anni in cui sono arrivati undici trofei. Nella sua rubrica su Vanity Fair, Ambra Angiolini, non le manda a dire: «Massimiliano è stato esonerato dalla sua squadra, quella per la quale ha lottato, per la quale si è fatto da parte quando c’era da sollevare trofei, quella per la quale si è preso da solo tutta la responsabilità delle sconfitte, quella che lo ha fatto sognare e sbattere preziosi cappottini di Gianni Marigliano sulla panchina, la sua». Max ci ha sempre messo la faccia in sostanza ma, nel pensiero dell'attrice, non si avverte un senso di gratitudine nei suoi confronti da parte della società, che lo ha messo alla porta preferendo voltare pagina.
ADDIO ALLEGRI, LO SFOGO DI AMBRA ANGIOLINI
Uno sfogo, quindi, che cozza un po' con l'aplomb mantenuto da Allegri nei giorni concitati dell'addio. Sorridente, sempre e comunque, l'allenatore, commosso (a più riprese), consapevole di aver portato a termine un ciclo forse irripetibile. Anche Max, in ogni caso, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, senza però alzare la voce. Ha sottolineato che la decisione è stata del club; le sue considerazioni su ciò che sarebbe servito alla Juve il prossimo anno, nei lunghi giorni dell'attesa del verdetto sul suo futuro, hanno evidenziato una diversità di vedute rispetto alla società o, almeno, rispetto a qualche componente di essa (l'assenza del vicepresidente Nedved alla conferenza stampa di saluto di Max ha fatto pensare). Tutto però si è sempre mantenuto nell'ambito del rispetto reciproco, senza mai andare oltre. E infatti il congedo è stato ricco di commozione, aff etto e non ha scalfito il rapporto di amicizia forte tra Max e il presidente Agnelli.
ALLEGRI, ANNO SABBATICO O DI NUOVO IN PANCHINA?
Ambra chiude con una dedica ad Allegri: «A lui che mi ha insegnato a restare ferma davanti al terremoto, a stare zitta se c’è troppo chiasso intorno, a continuare a metterci la faccia togliendo la maschera dell’ego, ad avere coraggio da sembrare spavaldi, cinici e poi a sorprendere tutti facendo scendere sale dagli occhi per un saluto. Il saluto al quale voglio unirmi anche io...Grazie di tutto mister». Adesso, chiuso il capitolo Juve, resta aperta la partita del futuro del tecnico più vincente dell'ultimo quinquennio. Anno sabbatico o subito in campo per ripartire con una nuova avventura? Il dilemma non ha ancora avuto risposta. Max non ha fretta, prima un po' di meritato riposo in attesa di valutare la bontà delle proposte che arriveranno.