Porto-Lazio, la scheda dell’avversaria: riecco Conceicao

Statistiche e curiosità sulla squadra dell’ex esterno biancoceleste, che ai playoff di Europa League sfiderà Sarri
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ROMA - Meu amigo Conceicao, eccoti qua. La Lazio pesca il Porto allenato dall’ex esterno biancoceleste dello scudetto. Il sorteggio per il playoff ha sentenziato così: avversario mica facile per Sarri. I portoghesi, usciti da un girone di Champions League tosto con Liverpool, Atletico Madrid e Milan, sono pronti a fare bene in Europa League. Prima di arrivare agli ottavi però, c'è da giocare una grande sfida all'insegna del passato, delle emozioni, del romanticismo. Conceicao, ragazzo della brigata Eriksson mai dimenticato, è pronto a tornare all'Olimpico.

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Il cammino stagionale

Il Porto è sceso dalla Champions dove ha raccolto poco in un girone comunque tosto. Pareggio senza reti con l’Atletico Madrid, sonora sconfitta in casa contro il Liverpool per 5-1. Vittoria sul Milan, poi pareggio a San Siro. Fatali le sconfitte ancora con Liverpool e il 3-1 contro Simeone lo scorso 7 dicembre. In campionato le cose sono andate fin qui decisamente meglio. Primo posto in classifica insieme allo Sporting Lisbona, entrambe a 38 punti. Dodici vittorie, 2 pareggi e zero sconfitte fotografano un grande rendimento dei ragazzi di Conceicao. Che da quando è a Oporto ha messo in bacheca due campionati, 2 Supecoppe, 1 Coppa di Portogallo.

L’allenatore e il modulo

Conceicao è nei cuori dei tifosi della Lazio. Fa parte della corazzata dello scudetto del 2000. Un nome mai dimenticato, spesso cantato sulle note brasiliane ‘O meu amigo Charlie Brown’ di Benito Paula. Con l’aquila sul petto un titolo, una Supercoppa italiana, 2 Coppe Italia, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa Uefa. Allo Standard Liegi, uno dei suoi ultimi club da calciatore, ha iniziato come vice nel 2010. Poi le vere avventure: Olhanense, Academica, Braga, Vitoria Guimaraes, Nantes e Porto dal 2017. Con i Dragoni ha una media punti di 2.27 punti a partita. Mica male. Ha scelto sempre la difesa a quattro, una prerogativa. Davanti vince la fantasia. In poche parole: o 4-2-3-1, o 4-3-3. A volte anche il classico dei classici: il 4-4-2.

Le stelle

Occhio a Luis Diaz, talento colombiano veloce e tecnico. Quest’anno fin qui grandi prestazioni:  22 presenze totali, 13 gol e 3 assist. In Champions 2 reti in 6 apparizioni, entrambi al Milan tra andata e ritorno. Sergio Oliveira è l’altro talento di Conceicao. Metronomo di centrocampo, qualità da vendere, vede pure la porta. Giocate di livello superiore. Così come il sempreverde Pepe. Altroché bandiera di ritorno, il portoghese, da capitano, gioca ancora a grandi livelli. Dopo la mitica avventura al Real Madrid è andato al Besiktas prima di tornare al suo primo grande amore. Se dal punto di vista fisico, a quasi 39 anni, può concedere qualcosa, ha l’esperienza dalla sua parte per giocare certe sfide internazionali. Sarà un problema per Ciro Immobile. Pure Taremi, punta iraniana fisica, fa paura. In campionato 14 reti, 7 presenze e 5 assist. C'è da stare attenti.


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