Il Napoli è a un passo dal vedere sfumato anche il terzo obiettivo stagionale: dopo la sconfitta in Supercoppa Italiana e l’eliminazione dalla Coppa Italia, la brutta sconfitta di Granada rischia di compromettere anche il cammino in Europa League. Servirà una vera e propria impresa giovedì prossimo al Maradona per ribaltare il 2-0 subito in Spagna. Un miracolo ancora più complicato considerando che per la partita di ritorno ci saranno quasi sicuramente gli stessi uomini di stasera, gli stessi che saranno costretti a scendere in campo anche domenica a Bergamo con l’Atalanta. I nove assenti (Ospina, Hysaj, Manolas, Koulibaly, Ghoulam, Demme, Lozano, Mertens e Petagna) sono una pesante attenuante per Gattuso, ma a Granada serviva una partita di un altro spessore per uscire indenni. Invece il Napoli è stato fragile e sterile, si è fatto colpire con troppa facilità e non è mai riuscito a fare veramente male.
Granada, due minuti super
Sono bastati 120 secondi a metà primo tempo agli spagnoli per piazzare un micidiale uno-due che ora li fa diventare favoritissimi per il passaggio del turno. Ha fatto tutto Kenedy, prima un cross al bacio dalla destra per l’incornata vincente di Herrera (dormita di Di Lorenzo) e poi un micidiale diagonale di sinistro che ha finalizzato una veloce ripartenza (errore fatale di Politano). Un doppio vantaggio che ha consentito all’ex Roma Gonalons e ai compagni di gestire il risultato grazie alle grandi qualità tecniche e alla capacità di fraseggiare senza sbavature. Ha fatto davvero poco il Napoli, impreciso in avvio con Elmas così come nella parte finale del primo tempo con Mario Rui e Osimhen.
Di Osimhen l'unico tiro in porta
L’ingresso di Zielinski al posto di Politano ha ravvivato un po’ gli azzurri nel secondo tempo, anche perché il Granada ha pensato soprattutto a non farsi sorprendere. Al Napoli però è mancata cattiveria sotto porta, un paio di volte con Zielinski che ha sparato alto, con Elmas che ha cincischiato con Osimhen accanto e con Rrahmani, che ha girato fuori di testa da due passi. Il primo tiro in porta è arrivato solo a cinque minuti dalla fine, una girata di Osimhen bloccata a terra dal portiere del Granada. Sono stati troppi gli errori in fase conclusiva, tante anche le imprecisioni nella manovra che hanno consentito agli spagnoli di portare a casa un risultato d’oro. Fra una settimana servirà un miracolo, altrimenti al Napoli resterà solo la lotta per il quarto posto.
Granada-Napoli 2-0: tabellino e statistiche