Chiesa, Prati e Bellanova, per una Roma più azzurra

La strategia dei Friedkin può aiutare la Nazionale. Più italiani in rosa e 50 milioni sul settore giovanile
Jacopo Aliprandi

Il fallimento dell’Italia all’Europeo rimanda inevitabilmente a riflessioni sul mercato dei club di Serie A, sullo sviluppo dei ragazzi e sul livello di attenzione e preparazione per quanto riguarda i settori giovanili. Insomma, come accade in questi casi, e purtroppo i discorsi si stanno ripetendo negli ultimi tempi, le attenzioni degli italiani sono in particolar modo sul lavoro delle società sui ragazzi, sulle rose delle prime squadre e gli acquisti nelle sessioni di calciomercato. Ci sarà un po’ di azzurro negli investimenti? Saranno valorizzati i ragazzi che escono dalla Primavera? I giovani saranno utilizzati solo come plusvalenze? Ecco, il nuovo progetto dei Friedkin può rispondere a tutte queste domande e rimanda a una Roma non solo più green, ma anche più azzurra. E non solo per i quattro che hanno partecipato - chi più, chi meno - alla disfatta contro la Svizzera. Perché il piano che stanno portando avanti Souloukou e Ghisolfi è volto a garantire il pieno sviluppo dei ragazzi del settore giovanile, a investire su di loro per portarli in prima squadra e a renderli potenzialmente dei veri e propri asset di mercato per il futuro. Insomma, prendere un ragazzo dal settore giovanile, plasmarlo, inserirlo nel contesto dei grandi, farlo giocare e poi eventualmente cederlo a peso d’oro dopo aver già fatto le fortune in campo dei giallorossi. E di conseguenza anche della Nazionale. Non è un caso quindi che i Friedkin abbiano investito la bellezza di cinquanta milioni di euro nel settore giovanile, e non è un caso che la Roma abbia portato in finale 5 rose su 6, vincendo i campionati con l’Under 17 e l’Under 15 e portando in finale anche la Primavera e l’Under 18. E se è vero che i settori giovanili si valutano per i percorsi di crescita e non per i trofei a Trigoria possono guardare con orgoglio ed entusiasmo a quanto fatto quest’anno e nelle stagioni precedenti.

Diamanti azzurri

E allora sarà una Roma più azzurra, non solo negli innesti dalle giovanili ma anche dal mercato. Perché tra le idee, anzi, gli obiettivi di mercato ci sono anche tanti italiani visionati con cura da De Rossi e dai dirigenti. Federico Chiesa, Matteo Prati e Raoul Bellanova sono i veri sogni (compatibilmente con le risorse economiche del club) del tecnico che avrebbe un rinforzo azzurro per ruolo oltre che a tre ragazzi di qualità, gamba e fame. E anche giovani, potenzialmente rivendibili e sicuri asset per il futuro. Ghisolfi cercherà di riaprire i discorsi con Ramadani per capire se ci sono i margini - dopo il flop azzurro - per tornare alla carica di Chiesa, intanto deve cercare di sfoltire la rosa per aumentare il budget e puntare sul costoso Bellanova del Torino (la richiesta è di 20 milioni) e sul promettente Prati del Cagliari. Non sarà facile, ma la Roma ci proverà. Il mercato naturalmente non sarà interamente a tinte azzurre (anche perché i club di Serie A sono botteghe care), ma di certo a prescindere da questi tre nomi qualche rinforzo “locale” arriverà. Non sorprende allora neanche l’interesse - come ha riportato ieri Sportface - per Gianluca Busio, nazionale statunitense ma con cittadinanza italiana. 


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I baby talenti

Aspettando il mercato, vediamo chi dei giovani potrà fare al caso di De Rossi: Pisilli, Joao Costa, Golic, Plaia e Mannini della Primavera. Poi Reale, Della Rocca, Bah, Levak e Nardozi dell’Under 18. E ancora: Nardin, Cama, Coletta e Di Nunzio dell’Under 17. Tutti ragazzi che potranno avere un ruolo, in questa stagione o nelle prossime, all’interno della Roma. Perché la linea è chiara: puntare sui talenti di casa, naturalmente con qualche piccola eccezione o rinforzo dall’estero per costruire una Roma più green. Ma anche un po’ più azzurra.


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Il fallimento dell’Italia all’Europeo rimanda inevitabilmente a riflessioni sul mercato dei club di Serie A, sullo sviluppo dei ragazzi e sul livello di attenzione e preparazione per quanto riguarda i settori giovanili. Insomma, come accade in questi casi, e purtroppo i discorsi si stanno ripetendo negli ultimi tempi, le attenzioni degli italiani sono in particolar modo sul lavoro delle società sui ragazzi, sulle rose delle prime squadre e gli acquisti nelle sessioni di calciomercato. Ci sarà un po’ di azzurro negli investimenti? Saranno valorizzati i ragazzi che escono dalla Primavera? I giovani saranno utilizzati solo come plusvalenze? Ecco, il nuovo progetto dei Friedkin può rispondere a tutte queste domande e rimanda a una Roma non solo più green, ma anche più azzurra. E non solo per i quattro che hanno partecipato - chi più, chi meno - alla disfatta contro la Svizzera. Perché il piano che stanno portando avanti Souloukou e Ghisolfi è volto a garantire il pieno sviluppo dei ragazzi del settore giovanile, a investire su di loro per portarli in prima squadra e a renderli potenzialmente dei veri e propri asset di mercato per il futuro. Insomma, prendere un ragazzo dal settore giovanile, plasmarlo, inserirlo nel contesto dei grandi, farlo giocare e poi eventualmente cederlo a peso d’oro dopo aver già fatto le fortune in campo dei giallorossi. E di conseguenza anche della Nazionale. Non è un caso quindi che i Friedkin abbiano investito la bellezza di cinquanta milioni di euro nel settore giovanile, e non è un caso che la Roma abbia portato in finale 5 rose su 6, vincendo i campionati con l’Under 17 e l’Under 15 e portando in finale anche la Primavera e l’Under 18. E se è vero che i settori giovanili si valutano per i percorsi di crescita e non per i trofei a Trigoria possono guardare con orgoglio ed entusiasmo a quanto fatto quest’anno e nelle stagioni precedenti.

Diamanti azzurri

E allora sarà una Roma più azzurra, non solo negli innesti dalle giovanili ma anche dal mercato. Perché tra le idee, anzi, gli obiettivi di mercato ci sono anche tanti italiani visionati con cura da De Rossi e dai dirigenti. Federico Chiesa, Matteo Prati e Raoul Bellanova sono i veri sogni (compatibilmente con le risorse economiche del club) del tecnico che avrebbe un rinforzo azzurro per ruolo oltre che a tre ragazzi di qualità, gamba e fame. E anche giovani, potenzialmente rivendibili e sicuri asset per il futuro. Ghisolfi cercherà di riaprire i discorsi con Ramadani per capire se ci sono i margini - dopo il flop azzurro - per tornare alla carica di Chiesa, intanto deve cercare di sfoltire la rosa per aumentare il budget e puntare sul costoso Bellanova del Torino (la richiesta è di 20 milioni) e sul promettente Prati del Cagliari. Non sarà facile, ma la Roma ci proverà. Il mercato naturalmente non sarà interamente a tinte azzurre (anche perché i club di Serie A sono botteghe care), ma di certo a prescindere da questi tre nomi qualche rinforzo “locale” arriverà. Non sorprende allora neanche l’interesse - come ha riportato ieri Sportface - per Gianluca Busio, nazionale statunitense ma con cittadinanza italiana. 


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