La nuova Italia, da Fabbian a Lucca: i nomi di Spalletti per cambiare la squadra

Il progetto Figc va avanti, la Nazionale avrà nuovi innesti. Resterà l’ossatura che ha fallito  all’Europeo ma senza Jorginho
Edmondo Pinna
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Non è un paradosso, anche se può sembrarlo oggi, a poco più di 24 ore dal fallimento dell’Olympiastadion. Perché la Nazionale che ha “tradito” a Euro2024 ha, nel suo Dna, l’antidoto per invertire la rotta. Prima dell’inizio del torneo, eravamo la quarta squadra più giovane fra tutte le partecipanti, un punto dal quale ripartire. «Non dobbiamo illuderci, in due mesi non si può fare un lavoro previsto a lunga scadenza» ha detto ieri Gravina, difendendo il suo progetto. Dal gruppo azzurro usciranno solo i giocatori più “anziani”, posto che a fallire, lo hanno fatto in molti. Pronti ad essere chiamati (o richiamati) tanti giovani. Tornerà l’infortunato Scalvini, ad esempio, ma gli occhi del ct sono anche su Fabbian (centrodestra del Bologna), Baldanzi (sperando che trovi continuità nella Roma), Lucca dell’Udinese (ovvio per tutti che abbiamo un problema del gol). In ottica azzurra ci sono anche Casale (vedremo come Baroni lo impiegherà alla Lazio), Kayode della Fiorentina, Cher Ndour (diciannovenne del Psg), Casadei (ex Under 20, gioca al Chelsea), Koleosho (Burnley). 

Italia, tutti i nomi in discussione 

Quella contro la Croazia dovrebbe essere stata l’ultima partita in azzurro di Jorginho, tanto più che proprio la partita contro la Svizzera ha certificato il passaggio di consegne con Fagioli. Difficile rivedere a settembre anche Matteo Darmian, rendimento ben sotto la media. Meglio dare spazio a qualche giovane, in maniera che riesca a fare esperienza. Rischia anche Di Lorenzo, il “figlio” di Lucio, soprattutto se non riuscirà a scrollarsi di dosso il maleficio che lo ha bloccato a Euro 2024. Nonostante sia un fedelissimo del tecnico di Certaldo, difficile trovare posto anche per El Shaarawy, uscito zoppicante dal ventre dello storico impianto di Berlino. Capitolo assenti: andranno verificate le condizioni di Acerbi e Berardi, due dei grandi infortunati azzurri di questo europeo. Il primo (36 anni) si è operato per curare la pubalgia poco prima dell’inizio del torneo, è out. Il secondo (29 anni) dovrà riprendersi dall’infortunio al tendine d’Achille, il rientro è previsto per l’inizio del 2025, la Nations sarà già andata. A proposito di infortunati, torneranno da Spalletti - soprattutto se il loro impiego sarà continuo - Udogie (operato ad aprile), sul quale il ct aveva puntato forte, soprattutto per la sua velocità e aggressione sugli spazi, e Zaniolo, che in maglia Aston Villa ha subito una micro frattura al piede. E fra i rientri va annoverato anche Tonali, la cui squalifica per il caso-scommesse terminerà il 30 agosto. Giocatori che a Euro 2024 sarebbero serviti. 

Italia, la carta verde: chi resta nel progetto

Siamo una nazionale giovane. Il miglior portiere dell’Europeo è il nostro Donnarumma e ha 25 anni. Il torneo ha consacrato le doti di Calafiori, resteranno nel giro Buongiorno e Bellanova (ai quali potrebbe aggiungersi Ricci), non molleranno Cambiaso, Bastoni e Dimarco (non quello visto fino a sabato). Barella e Frattesi, con Fagioli, restano la trama interessante del centrocampo, con Pellegrini e Cristante in attesa di tempi migliori. Davanti, bisognerà cercare un attaccante. Scamacca, Retegui (meglio) , Chiesa, Zaccagni e Raspadori non sono bastati. 

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