Azzurri e Spalletti, disastro Nazionale: andate a nascondervi e restateci il più a lungo possibile

La peggiore Italia della gestione del ct, è stata protagonista di una partita indegna, surclassata dalla Svizzera che entra nei quarti con pieno merito
Azzurri e Spalletti, disastro Nazionale: andate a nascondervi e restateci il più a lungo possibile© ANSA
Xavier Jacobelli
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Altro che Effetto Berlino, sogni di gloria e tutta l'altra paccottiglia di buone intenzioni che hanno lastricato questa strada verso l'inferno, percorsa sino in fondo dagli ufficialmente ex campioni d'Europa, umiliati dalla Svizzera, per giunta senza fare sfracelli Tutti a casa, senza vergogna, senza onore, senza orgoglio, schiacciati dal peso di una figuraccia ignobile. Donnarumma, il grande Donnarumma, è stato l'unica eccezione di una prova indecente. E, quanto al risultato finale, ci è andata ancora bene, tale e tanto è stato il divario fra le due squadre in campo. La peggior Italia vista da quando Spalletti ne ha assunto la guida, ha suscitato una pena infinita già nel primo tempo, maledettamente ignari che la ripresa sarebbe stata ancora più obbrobriosa con il gol di Vargas, preso dopo appena 30 secondi, appena meno veloce dell'Albania, a bersaglio al secondo 23. Questa batosta, questa eliminazione assolutamente meritata, sacrosanta, esaltante per gli elvetici, passa alla storia come una delle più disastrose esibizioni nella storia ultracententaria della Nazionale quattro volte campione del mondo, due volte campione d'Europa e una volta campione olimpica. La Svizzera l'ha chiuso in vantaggio i primi 45 minuti grazie al gol di Freuler, pilastro di Yakhin come lo è stato nel Bologna di Motta e sarebbe finita ancora peggio, se non ci fossero state due grandi parate di San Gigio, unico gigante in una squadra piccola piccola. Anche i santi del calcio, però, s'incazzano e bastava scrutare lo sguardo di Donnarumma dopo il raddoppio svizzero, per capire quanto grande fosse la sua ira, il suo sgomento, il suo sbigottimento, di fronte al tradimento dei compagni. L'Italia di Spalletti è stata un fallimento totale e sul banco degli imputati ci finisce anche il ct, incapace di schierare una Nazionale degna di questo nome, pencolante nel buio di moduli sbagliati, scelte estemporanee, conduzione fallace proprio nel momento decisivo.. E non stiamo parlando del Vattelapesca. Senza gioco, senza personalità, senza grinta, senza determinazione, assolutamente apallica: questa è l'Italia di Berlino, diciotto anni dopo il trionfo di Berlino. La Svizzera non è la Spagna, epperò si è confermata un'ottima squadra, dotata di una personalità e di un'organizzazione tattica che l'Italia se la sogna, schierando interpreti all'altezza di un ottavo di finale dell'Europeo. Gli azzurri sono rimasti negli spogliatoi dell'Olympiastadion: in campo si sono viste solo le loro pallide controfigure, una formazione di tartarughe senza idee, senza spirito, senza tutto. Una Nazionale che doveva giocare alla morte, ma che è morta dentro dal primo minuto di una partita a senso unico. Né l'autopalo di Schar né il palo di Scamacca possono lenire l'atroce delusione procurata a milioni di tifosi. Si può anche uscire dall'Europeo negli ottavi di finale, ma, vivaddio, non è questo il modo perché questo è un modo offensivo, un oltraggio all'Italia. Andare a nascondersi è il minimo che questa Italia possa fare. Restandoci per un bel po'. Perché, toccato il fondo, il rischio è che si cominci a scavare.


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