Calafiori salta la Svizzera, chi al suo posto: la probabile formazione di Spalletti

Il difensore del Bologna fermato per squalifica dopo l'ammonizione con la Croazia: ecco le mosse del commissario tecnico per sostituirlo
Dall'inviato Fabrizio Patania
4 min

ISERLOHN (Germania) - Quando Spalletti invitava gli azzurri a restare compatti e ordinati, perché mancava l'intero recupero e vedeva la possibilità di riacciuffare il pareggio, Calafiori ha speso un cartellino giallo pesantissimo ma inevitabile. La Croazia stava volando via in contropiede e sarebbe stato un colpo letale beccare il secondo gol. Non solo significava vanificare l'ipotesi di rimonta, ma avrebbe complicato la corsa al ripescaggio tra le peggiori terze peggiorando la differenza reti generale. Il centrale del Bologna, vedendo la difesa scoperta, è entrato come fa un giocatore di esperienza e di personalità. L'Italia, protesa in avanti, stava rischiando. Era quasi il novantesimo e si sarebbe concretizzata soltanto otto minuti dopo l'azione del pareggio. Proiezione offensiva di Riccardo e appoggio di destro verso Zaccagni nella posizione giusta per infilare la palla all'incrocio. Assist e gesto di difficoltà estrema. Calafiori ha evitato il contrasto di Sutalo, lanciandosi quasi in tackle su un pallone che stava per perdere. Una frazione di secondo e l'an- ticipo sul croato in uscita. E poi la visione di gioco per passare la palla con il destro, piede non suo, dentro la confusione di quel momento. Mancavano appena 7 secondi alla fine della partita. Ha visto dove si stava aprendo il gioco. Sguardo da centrocampista, come Spalletti pensa possa giocare. Giocatore universale. Ecco l'uomo nuovo dell'Ita- lia, la vera invenzione di Lucio, convocato e inserito tra i trenta per il ritiro di Coverciano alla fine di maggio senza che avesse ancora debuttato. È diventato in corsa titolare. Una sorpresa ma non troppo. Bravo, bravissimo e autoritario. Non solo di piede educato nella gestione del pallone. Non è il massimo perderlo sul più bello.

Mancini e Buongiorno

L'olandese Makkelie purtroppo non lo ha perdonato. L'ex Roma, cresciuto alla Balduina, era in diffida. Pesava l'ammonizione presa con l'Albania al debutto nel girone. Il cartellino giallo gli costerà gli ottavi di finale. Niente Svizzera. Riccardo a Berlino potrà volare soltanto da turista e da tifoso d'eccezione. Deve scontare un turno di squalifica. L'unica possibilità affinché il suo Europeo non sia terminato: eliminare la Nati e volare ai quarti di finale. Ora, però, si potrà soltanto allenare e aspettare. Da oggi Spalletti comincerà a pensare come sostituirlo. Due soluzioni: Mancini o Buongiorno, forse tutti e due con Bastoni al centro se opterà per la difesa a tre e non volesse confermare Darmian. Vedremo. Troppo presto per sbilanciarsi e poi è meglio non azzardare previsioni. Si rischiano brutte figure. Mancano tre allenamenti alla partita di Berlino e oggi l'Italia, dopo il giorno di riposo, riprenderà la preparazione.

I dubbi di formazione

Sfidiamo chiunque a battezzare il modulo, perché forse non lo sa e non lo ha deciso neppure Spalletti. Dipenderà dalla Svizzera, da come si muove Yakin, da come sarà il caso di contrapporsi e quali duelli sceglierà. Il 3-5-2 ha dato solidità con la Croazia, la vivacità di Zaccagni e Chiesa sulle corsie esterne nell'ultimo quarto d'ora farebbero intravedere la possibilità di un ritorno al 4-3-3, assetto abbandonato dopo la qualificazione strappata a novembre perché gli azzurri si allungavano troppo sul campo. L'Italia sta crescendo, ma il continuo cambiare rallenta l'abitudine e la predisposizione a trovare dei movimenti codificati. Andranno verificate le condizioni di Dimarco, recuperato in extremis e costretto a uscire al sessantesimo. Ora i diffidati sono tre (Donnarumma, Cristante e Pellegrini), ma i quarti di finale sono un pensiero lontanissimo.


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