Zaccagni come Del Piero nel 2006. Meraviglioso Calafiori, ma ora sveglia, Italia!

Il gol del miracolo segnato dall'attaccante laziale fotocopia della prodezza di Alex nella semifinale con la Germania. Strepitosi Calafiori e Donnarumma, ma gli altri sono sotto livello. La rabbia del ct è sacrosanta: l'Italia ha molte cose da rivedere se vuole eliminare la Svizzera negli ottavi di finale. E il ct fa bene a strigliare la squadra
Xavier Jacobelli
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E pensare che, sino all'ultimo, Zaccagni non sapeva nemmeno se sarebbe andato all'Europeo, invece ha segnato il suo primo gol in Nazionale, identica modalità del suo idolo Del Piero 2006, a Dortmund, semifinale con la Germania, maglia numero 20, la stessa di Paolo Rossi nell'82.  E pensare che sino a sette secondi dalla fine, l'Italia era disperatamente appesa al filo della speranza di essere fra le quattro migliori terze per entrare negli ottavi. E pensare che Calafiori in Germania non pensava mai di essere titolare sempre e, vivaddio per fortuna, sempre lo è stato. Perché se il difensore del Bologna non avesse avuto la forza di spingersi in avanti dettando all'attaccante laziale il pallone del pareggio, ora sarebbero dolori. Di questo pareggio con la Croazia serberemo memoria delle urla di Donnarumma, ancora una volta gigante, dopo avere parato il rigore e fuori dalla grazia di Dio per la distrazione della difesa che ha consentito a Modric di segnare il gol del vantaggio. Serberemo le lacrime di Calafiori, stremato sul campo dopo 98 minuti di ardore e di foga, di Riccardo vero cuor di leone, dal quale i compagni debbono trarre esempio.

Italia, è l'ora di cambiare passo a Euro 2024

Perché sacrosanta è stata l'ira di Spalletti, subito dopo la partita, davanti alle telecamere, quando ha pubblicamente strigliato gli azzurri, rimproverando loro di essere stati "sotto livello", lenti e macchinosi, risvegliatisi dal torpore soltanto nella ripresa, con quegli urticanti, insopportabili passaggi all'indietro e l'incapacità di tirare fuori i cabasisi. Ecco, qui sta il punto: così come Donnarumma è stato un gigante; così come Calafiori, il ventiduenne Calafiori ha sfoderato coraggio e grinta sino all'ultimo respiro, ecco a chi gli altri devono adeguarsi e peccato che Calafiori non ci sarà perché, diffidato e ammonito, sarà squalificato. Devono svegliarsi, gli azzurri; devono accelerare, devono verticalizzare, la devono piantare di andare al piccolo trotto quando bisogna correre, aggredire, combattere. L'Europeo dell'Italia comincia il 29 giugno, si torna a Berlino, c'è la Svizzera con la quale la Nazionale ha due conti aperti. È arrivato il momento di regolarli. E di giocare, finalmente, da Campioni d'Europa.


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