Formazione Italia, il compromesso di Spalletti: ecco le scelte del ct contro la Croazia

Concretezza e muscoli, non solo il senso estetico del gioco. Un'Italia più robusta per agganciare gli ottavi a Lipsia
dal nostro inviato Fabrizio Patania
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LIPSIA - Il palleggiatore (Jorginho) e il randellatore (Cristante). Spalletti, di fronte all’appuntamento decisivo con la Croazia, ha scelto il compromesso storico. Non rinnegherà l’idea di gioco, ma aggiungerà i muscoli, la freschezza, l’energia e lo spessore fisico del romanista a centrocampo. Si chiama sano pragmatismo. La Spagna ha cancellato le illusioni e assestato un colpo durissimo all’autostima degli azzurri. Ora servono i correttivi per aiutare l’Italia a superare l’ostacolo Modric e agganciare gli ottavi dell’Europeo. Un pareggio ci consegnerebbe la Svizzera a Berlino sabato 29. E’ giusto sapersi adeguare alle esigenze e allenare una Nazionale significa non perdere di vista il risultato. Manca il tempo di lavoro concesso dai club. Le modalità del ko con le Furie Rosse sono state sorprendenti, non la sconfitta. Illuminante la saggezza di Buffon, capodelegazione. "Pensavamo di essere più avanti". Spalletti, con intelligenza, sta cercando di correggere la rotta. Non significa retromarcia ma soltanto prendere in considerazione lo spessore degli avversari. La Croazia, per quanto possa essere considerata alla fine di un ciclo, sa giocare a calcio e possiede un’esperienza secolare. Sono i peggiori che ci potessero capitare in una partita da dentro o fuori.  

Barella su Modric

Le scelte di Spalletti viaggiano nel solco della concretezza. Cristante prenderà il posto di Pellegrini, aggiungendo sostanza al pacchetto formato da Jorginho (confermato) e Barella. L’interista, liberato dai compiti di aiuto regista, avrà superiore libertà di inserimento e soprattutto il compito di andare a disturbare Modric. Formazione logica. Chiesa tornerà a correre sulla fascia sinistra. Il ct sacrificherà inizialmente Frattesi. Cambiaso, un mancino sulla fascia destra, lo convince. Si tratta di un vero esame per il bianconero. L’apertura di credito verso il suo senso tattico è confermata. Ora serve la risposta adeguata sul campo. Retegui al posto di Scamacca per aggredire, pressare, combattere. Un centravanti generoso, in grado di ostruire la costruzione dal basso dei croati, può aiutare l’Italia. Non aspettatevi pulizia di palleggio e precisione nel controllo, ma è quanto occorre in una partita decisiva: a Lipsia conterà lo spirito di sacrificio più del senso estetico del gioco. E l’oriundo argentino in azzurro ha spesso colpito.

Attesa per Dimarco

In giornata sapremo se verrà recuperato anche l’esterno sinistro dell’Inter. Non ha lesioni muscolari. Lo staff medico lo sottoporrà a un test per verificarne l’effettivo recupero. Dentro il ritiro azzurro c’è un moderato ottimismo. Se Dimarco dovesse essere pronto, prenderà il posto di Darmian. Da sinistra a destra Calafiori, Bastoni e Di Lorenzo, il pretoriano di Lucio, completeranno la linea difensiva davanti a Donnarumma, l’unico vero fuoriclasse di cui disponiamo.


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