Kvara e Di Lorenzo, perché sono le spine del Napoli di Conte: i retroscena

L’allenatore aspetta che il club risolva il caso del capitano e quello di Khvicha, ritenuti incedibili. Non vuole scontenti ed è molto infastidito
Fabio Mandarini

Antonio Conte sarà presentato ufficialmente mercoledì a Palazzo Reale, a Napoli, ma è già un po’ di tempo che è alle prese con due casi ufficiali: quelli relativi a Di Lorenzo e a Kvaratskhelia. Il capitano ha chiesto la cessione prima del suo arrivo e della fine del campionato, alle porte della partita con il Lecce, e lo ha fatto direttamente, in prima persona, comunicando la sua volontà alla società; Kvara, invece, ha dribblato le domande quando è stato interrogato sull’argomento dopo Turchia-Georgia, spiegando di essere concentrato sull’Europeo, ma il suo agente Jugeli e suo padre Badri hanno agitato le acque fino alla mareggiata, dichiarando l’intenzione di andare via, altrove, già convinti di un’offerta da 11 milioni a stagione del Psg (particolare, questo dei francesi, non raccontato pubblicamente, è chiaro). Duplice malumore, duplice problema. Non si contano più, invece, le volte in cui Conte ha ribadito a chiare lettere l’incedibilità dei due giocatori: lo ha detto e lo ha fatto arrivare a tutti i protagonisti delle vicende. E nel caso del capitano lo ha ribadito anche al suo agente, Mario Giuffredi, nel corso di un incontro andato in scena a Napoli una settimana fa. Ognuno, però, è fermo sulle proprie posizioni.

Kvaratskhelia e Di Lorenzo, colonne e spine

Conte, tanto per usare un eufemismo, è a dir poco infastidito. Legittimamente, considerando la portata dei problemi e l’importanza dei giocatori in questione. Per lui sono colonne del progetto, della squadra che sarà, ma anche enormi spine di una rosa che ha cominciato a prendere forma nuova con l’acquisto di Rafa Marin, il difensore spagnolo di 22 anni che offrirà validissime alternative in tutti i ruoli della linea a tre del signor Antonio. L’aspetto fondamentale, comunque, è che il tecnico pretende a giusta ragione uno spogliatoio privo di scontenti.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'incontro in Germania per Kvara

La terra promessa dove bisognerà cominciare a seminare un po’ di chiarezza in vista del futuro, nel frattempo, sembra la Germania: è lì che si trovano sia Di Lorenzo, sia Kvaratskhelia. Entrambi alle prese con l’Europeo. Uno con l’Italia, l’altro con la Georgia. Il primo a schiudersi dovrebbe essere l’orizzonte georgiano: il ds Manna ha in agenda un nuovo incontro con Mamuka Jugeli, l’agente di Kvara, che potrebbe anche andare in scena con l’Europeo a fare da sfondo. Tutto dipende dal cammino della nazionale. I due, comunque, hanno già parlato dopo l’ultima bufera: il Psg offre un contratto di 4-5 anni a 11 milioni a stagione, ma il muro è altissimo e non sarà mai scalfito, il Napoli non lo cederà e lo ha anche annunciato con un comunicato stampa. De Laurentiis non retrocede, non si smuove anche al cospetto dei 110 milioni offerti dal Psg: punto. Ma ora Conte aspetta che si trovi la quadra sul rinnovo, al più presto: c’è ancora distanza tra una richiesta che oscilla tra i 6 e 7 milioni più bonus con clausola stile Osi, e una proposta tra i 4 e i 5 milioni con i bonus senza clausola. Per quel che riguarda Di Lorenzo, invece, il prossimo aggiornamento tra le parti andrà in scena dopo la presentazione del signor Antonio. Ma un nuovo contatto diretto tra allenatore e giocatore, in questi giorni, non va mica escluso.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonio Conte sarà presentato ufficialmente mercoledì a Palazzo Reale, a Napoli, ma è già un po’ di tempo che è alle prese con due casi ufficiali: quelli relativi a Di Lorenzo e a Kvaratskhelia. Il capitano ha chiesto la cessione prima del suo arrivo e della fine del campionato, alle porte della partita con il Lecce, e lo ha fatto direttamente, in prima persona, comunicando la sua volontà alla società; Kvara, invece, ha dribblato le domande quando è stato interrogato sull’argomento dopo Turchia-Georgia, spiegando di essere concentrato sull’Europeo, ma il suo agente Jugeli e suo padre Badri hanno agitato le acque fino alla mareggiata, dichiarando l’intenzione di andare via, altrove, già convinti di un’offerta da 11 milioni a stagione del Psg (particolare, questo dei francesi, non raccontato pubblicamente, è chiaro). Duplice malumore, duplice problema. Non si contano più, invece, le volte in cui Conte ha ribadito a chiare lettere l’incedibilità dei due giocatori: lo ha detto e lo ha fatto arrivare a tutti i protagonisti delle vicende. E nel caso del capitano lo ha ribadito anche al suo agente, Mario Giuffredi, nel corso di un incontro andato in scena a Napoli una settimana fa. Ognuno, però, è fermo sulle proprie posizioni.

Kvaratskhelia e Di Lorenzo, colonne e spine

Conte, tanto per usare un eufemismo, è a dir poco infastidito. Legittimamente, considerando la portata dei problemi e l’importanza dei giocatori in questione. Per lui sono colonne del progetto, della squadra che sarà, ma anche enormi spine di una rosa che ha cominciato a prendere forma nuova con l’acquisto di Rafa Marin, il difensore spagnolo di 22 anni che offrirà validissime alternative in tutti i ruoli della linea a tre del signor Antonio. L’aspetto fondamentale, comunque, è che il tecnico pretende a giusta ragione uno spogliatoio privo di scontenti.


© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Kvara e Di Lorenzo, perché sono le spine del Napoli di Conte: i retroscena
2
L'incontro in Germania per Kvara